Dalla A alla D, dai livelli professionistici a quelli dilettantistici. Nei campionati italiani, più che in quelli stranieri, il campanilismo tra città distanti anche solo qualche chilometro lambisce il grottesco.
Senza distinzioni di categorie, ci si ritrova troppo spesso a dover discutere e a commentare episodi di violenza, acerrime rivalità, insulti e cori razzisti che provocano seri danni sia dentro che fuori dagli stadi.
Parallelamente a questi aspetti negativamente “caldi” del nostro calcio, però, vi sono anche quelle matrici ideologiche, i legami storici, senso di appartenenza e solidarietà che connotano, al contrario, il gemellaggio e l'amicizia tra le tifoserie.
Un legame tra i più saldi, una storia di rispetto reciproco, è quello tra la Juve Stabia e il Napoli, che affonda le sue radici a diversi anni fa.
Un prima prova d'amore risale al 31 Agosto 2011: nel match Juve Stabia-Verona, valevole per la seconda giornata del campionato di Serie B, un centinaio di ultras del Napoli si infiltrarono tra quelli stabiesi nella curva del Romeo Menti per sostenere la formazione dell'allora mister Braglia.
Dopo 7 anni, i “Mastini” ritornano ad unire le due tifoserie, dato che durante la partita dell' Epifania giocata quattro giorni fa allo stadio “San Paolo” tra Napoli ed Hellas Verona, un gruppo di ultras gialloblu ha accompagnato dagli spalti i tifosi napoletani nell'incitare la squadra azzurra contro i rivali veronesi. Un' ultima dimostrazione di affetto che è stata sottolineata anche da una foto postata sul profilo facebook della Curva Sud stabiese, dove sei ultrà della compagine di Castellammare di Stabia ringraziano gli amici della Curva B del Napoli dell'ospitalità ricevuta nel fine settimana mettendo in bella mostra la maglia n.17 del Capitano azzurro, Marek Hamsik.
Semplice retorica? Roba per ultimi romantici? Forse, ad ognuno il suo pensiero. Resta il fatto che, al di là delle apparenze, il football è arte: povera, popolare, ma pur sempre arte e come tutte le arti racchiude bellezza in sé: nella propria umile, ma sempre dignitosa, autenticità.
Il tecnico delle vespe entusiasta per la qualificazione ai Play Off, ma avverte: «Il focus è sul presente. America? È il viaggio che conta. Buglio? L'infortunio è meno grave del previsto, è un giocatore essenziale per noi.»