Il 19 giugno non è una data come tutte le altre. Gli stabiesi lo sanno. Soprattutto quelli veri, che hanno a cuore la proprie città e la propria squadra. Castellammare dopo sessant'anni tornò finalmente in serie B: nel 2011 la Juve Stabia di Piero Braglia e di “Re” Giorgio Corona, battendo per due reti a zero l’Atletico Roma, ottenne la seconda storica promozione in serie cadetta, dopo quella risalente al 1950, raggiunta dopo lo spareggio a Firenze contro il Foggia. Cinque anni fa il cielo fu gialloblù sul Flaminio di Roma (oggi purtroppo completamente inagibile) e Molinari e Corona furono i protagonisti del match, regalando una grandissima soddisfazione agli oltre mille tifosi giunti nella capitale. Al 'gigante buono' andò il merito di aver sbloccato il risultato dell'incontro (terminato sullo 0-0 all’andata) in pieno recupero della prima frazione di gioco. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo il difensore originario di Udine ebbe infatti i riflessi pronti e colpì un pallone spiovente al limite dell'area con un destro al volo che si insaccò alle spalle di Ambrosi. Per l'Atletico Roma di Chiappara fu un’inaspettata doccia fredda. Juve Stabia, invece, in festa con i propri tifosi che sugli spalti impazzirono letteralmente di gioia. I biancoblù capitolini cercarono nella ripresa di trovare la via della rete, dato che un pareggio non solo avrebbe garantito loro i supplementari, ma sarebbe bastato per una diretta promozione al campionato cadetto(in virtù del miglior piazzamento in classifica al termine della stagione). Tuttavia, dopo una serie di assalti poco cinici e sterili in fase realizzativa, fu la Juve Stabia a piazzare il colpo del ko sul finale. Fu di Nazzareno Tarantino il contropiede micidiale delle vespe, che , servito da Ciotola , se ne andò tutto solo sulla fascia, arrivando fin dentro l’area di rigore, dove riuscì a servire Corona, che insaccò a colpo sicuro. Il gol del centravanti diede subito il via alla festa sugli spalti del settore ospiti e frantumò così l'obiettivo dell'Atletico che mirava a regalare alla città di Roma tre squadre tra Serie A e B. Ma prima della fine l'arbitro fu costretto ad interrompere la gara per qualche minuto a causa dell'eccessiva reazione dei tifosi romani: una bottiglietta ,infatti, cadde sulla panchina campana, colpendo il difensore Fabbro alla testa, che fortunatamente non presentò una grave lesione. Fortunatamente gli incidenti non degenerarono e allora le vespe poterono esplodere in tutta la loro gioia, mentre a Castellammare i tifosi scesero entusiasti per le strade e iniziarono i caroselli per i festeggiamenti che durarono fino a notte. La Juve Stabia andò finalmente in serie B al termine di una cavalcata trionfale (tenendo presente anche la vittoria in Coppa Italia di Lega Pro) e soprattutto grazie anche alla promessa mantenuta da Franco Giglio e Manniello di riportare Castellammare dopo sessant'anni nel posto che gli compete.
Base Popolare Democratici e Prograssisti, dopo l'ennesima critica di immobilismo alla maggioranza del sindaco Vicinanza,annunciano il loro "passo laterale".