Sono trascorsi 10 anni da quella storica data. Eppure sembra ieri quando tutta Castellammare pianse di gioia per il tanto sognato e ambito ritorno in cadetteria dopo 60 anni. In uno stadio Flaminio, oggi abbandonato all'incuria, prevalentemente riempito da tifosi stabiesi, le Vespe di Piero Braglia si giocarono la finale di ritorno play-off dopo lo 0 a 0 del Menti all'andata. Sotto un sole cocente e con la scritta "Castellammare è Fincantieri" sul retro delle maglie gialloblù, le Vespe si trovarono di fronte a un avversario ostico quale l'Atletico Roma di mister Chiappara. Primo tempo sofferto, ma nei minuti di recupero, su respinta della difesa laziale, il difensore Morris Molinari, su azione da calcio d'angolo, di destro spedì il pallone in rete, portando i campani in vantaggio. Nei minuti finali dell'incontro, all'89' ci pensò "Re" Giorgio Corona a mettere la firma sulla vittoria della Juve Stabia targata Manniello-Giglio. E al triplice fischio di Irrati, la panchina delle Vespe esplose in tutta la sua gioia insieme ai tanti tifosi accorsi da Castellammare. Il "patron" mantenne la promessa di riportare il club stabiese in cadetteria, con una ciliegina sulla torta, quale la vittoria in Coppa Italia di Serie C. L'eroe di quel 19 giugno, Morris Molinari, è stato a nostra disposizione per rispondere alle seguenti domande relative alla storica promozione in B:
Sono trascorsi 10 anni da quel di Roma. Le emozioni prima e dopo quella partita?
Devo dire che prima della gara eravamo abbastanza sereni e convinti, tanto che ci facemmo una bella gita in centro a Roma. Il dopo gara è stato meraviglioso, con l arrivo al Menti stracolmo
Cosa vi ha contraddistinto durante l'intero arco del campionato e che poi si è rivelato l'arma vincente nel finale?
Direi il grande gruppo con un mix di giovani ed esperti, il rispetto del compagno di squadra e delle regole imposte.
Un giudizio nel complesso sul campionato appena conclusosi delle Vespe
È stato un anno con alti e bassi, si sperava in un finale più lungo ma le altre squadre forse erano più attrezzate
Com'è cambiata la carriera di Morris Molinari da quel 19 giugno?
La mia carriera era quasi al termine, ho smesso 3 anni dopo, ma quel colpo di coda con un anno in serie B fatto in quella città è stato entusiasmante e mi ha ripagato di tutte le difficoltà che ho avuto nella mia carriera.
All'epoca con i tuoi compagni del tuo stesso reparto vi scambiavate una sorta di messaggi in codice. Puoi spiegarci questo aneddoto?
Ti riferisci alla trappola del fuorigioco su calci piazzati. Ci mettevamo in linea al limite dell'area e io gridavo la parola in codice, Gallo. Al momento del calcio salivamo tutti e gli avversari chiaramente restavano in posizione di fuorigioco. La facemmo anche a Marassi con la Samp. Li mandammo in confusione.
Concerto in Cattedrale per i giovani musicisti stabiesi.