Mister Leonardo Colucci
La sconfitta di Crotone è stata frutto di un mix letale tra cervellotiche decisioni arbitrali ed errori di approccio da parte di alcuni uomini. È un mister Colucci furioso quello che al termine del match dello Scida analizza 90 e più minuti che hanno lasciato un evidente senso di amarezza nell’ambiente gialloblù. «Non è vero che non si può vincere con il Crotone – ha sottolineato il tecnico delle vespe –, altrimenti nelle categorie superiori sarebbe stato inutile affrontare le big quando ero calciatore. Nella mia carriera da pseudoallenatore non ho mai parlato dell’arbitraggio, ma in questa circostanza non posso esimermi. Nel giro di pochi minuti si è passati da un rigore non assegnatoci per un fallo di mani in area calabrese di un loro difensore sul tiro, credo, di Scaccabarozzi, alla punizione a 2 dalla quale è scaturito il gol. Erano anni che non vedevo fischiare un calcio di punizione indiretto in area di rigore, forse dai tempi di Bearzot. Avrei preferito che ci fosse fischiato contro il penalty per il contrasto su Kargbo, in tal caso ce ne saremmo fatti una ragione e saremmo andati avanti con minori perplessità. I due pesi e le due misure mi hanno infastidito, anche se chiaramente l’arbitro può sbagliare come noi sbagliamo i passaggi e le conclusioni. Ovviamente il Crotone e i suoi tifosi non c’entrano nulla con queste decisioni, tengo a precisarlo. Accetto il risultato perché ho la cultura della sconfitta, tuttavia resta la delusione per un risultato che sarebbe potuto essere positivo». Le valutazioni si spostano poi sulla propria squadra. «Mi sarei aspettato qualcosina in più dall’attacco, l’atteggiamento di qualcuno non mi è piaciuto. Nel calcio si corre e si rincorre, io sono l’allenatore sbagliato per chi pensa di poter solo correre. L’errore è parte dell’apprendimento, se invece si pecca nella cattiveria agonistica è il caso di cambiare sport. In settimana avremo tanto su cui lavorare, basti pensare alle tante occasioni in cui siamo ripartiti sbagliando le scelte e i passaggi. In queste circostanze va migliorata la tecnica. Alcune decisioni tattiche sono state dettate dalle condizioni non perfette di alcuni elementi che, assieme allo staff sanitario, abbiamo deciso di non rischiare. Silipo, ad esempio, in questa fase va gestito. Poi su un campo come quello di Crotone c’è anche bisogno di sostanza per farsi trovare pronti sulle palle inattive. Nella preparazione delle partite bisogna valutare tanti aspetti, compreso l’apporto che può garantire chi subentra dalla panchina. L’amarezza maggiore è legata all’aver incassato il gol in una fase in cui non stavamo rischiando pressappoco nulla. Peccato, ora testa alla Coppa Italia e all’Audace Cerignola. Cercheremo di mettere in campo una formazione in grado di passare il turno». Amara è anche la disamina di Sergio Maselli. «Dispiace tornare a Castellammare sconfitti – ha sottolineato il centrocampista –, avremmo dovuto sfruttare meglio le occasioni create dato che gare come questa possono essere decise da un episodio. Nel caso specifico, Scaccabarozzi era intervenuto in anticipo sul pallone e aveva subito fallo, poi si è creato un capannello a terra con un calciatore avversario e Maggioni e l’arbitro, anziché assegnare la punizione in nostro favore, credo abbia voluto optare per quella punizione indiretta perché non aveva fischiato il rigore per il Crotone. Decisione amara, anche perché dopo siamo stati poco furbi nell’organizzazione della barriera. Il calendario è fitto, ora avremo pochi giorni per preparare la sfida di coppa, cui teniamo molto, e la partita con il Picerno. Noi vogliamo sempre vincere». Appuntamento a martedì al Romeo Menti per la manifestazione tricolore.
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