Mister Stefano Sottili
La Juve Stabia non può più sbagliare. Ne è consapevole mister Stefano Sottili al termine del match perso 1-0 dalle vespe a Picerno, il sesto ko in trasferta da quando ha sostituito quel Novellino esonerato proprio dopo la sconfitta con i lucani. «C’è rammarico per non essere riusciti a concretizzare le occasioni create prima del gol dei nostri avversari – spiega il tecnico gialloblù –, al Curcio abbiamo a tratti rivisto quella fluidità di manovra mancata contro il Catania. Dopo un discreto primo tempo, ho inserito un terzo centrocampista per costringere i loro attaccanti ad abbassarsi per andare incontro al nostro play e paradossalmente siamo andati maggiormente in difficoltà sia nella gestione della palla che nel riuscire a recuperare i palloni serviti in profondità. La rabbia è ancor maggiore se si considera che abbiamo incassato una rete sugli sviluppi di un lancio da 40 metri, dinamiche del genere vanno gestite meglio». A nulla è servito il tutto per tutto tentato nel finale di gara. «Ho inserito tutti i giocatori offensivi, tant’è che abbiamo chiuso la gara con Schiavi terzino destro, ciò che è mancata è stata la lucidità contro una formazione che si è chiusa dietro difendendo con una linea a 5 composta da calciatori strutturati. Avremmo dovuto avere più pazienza e tentare di scardinare la diga di Colucci giocando sugli esterni. Nonostante l’impegno dei ragazzi, abbiamo peccato nel cercare, per frenesia, giocate in quel frangente poco utili». Con la Vibonese è ormai una sfida da dentro o fuori. «Ogni gara affermiamo che la prossima non va sbagliata – ammette Sottili –, la verità è che nessuna va sottovalutata in termini di determinazione, volontà e applicazione. Dobbiamo lavorare sempre per crescere e migliorare, occorre avere equilibrio nell’essere consapevoli del momento attraversato senza abbattersi o demoralizzarsi. Antenne diritte, dobbiamo uscirne il prima possibile collezionando prestazioni e risultati». La classifica inizia a preoccupare, vietato commettere nuovi passi falsi.
Il tecnico alla vigilia: «È giusto che Castellammare sogni, ma alzando troppo l’asticella si potrebbe creare stress e non dare importanza a quanto di bello è stato fatto.»