Perché andarsene in fondo non significa per forza non esserci, essersene andati non significa per forza non tornare mai più. E quando si tratta di Salvatore Calabrese è inevitabile la combo di emozioni che arriva lì, al centro del cuore. Sulla scia dell’ottimo successo delle due annate precedenti, domenica sera, nel partecipato Piazzale SS. Giovanni Paolo II, è andata in scena la premiazione dei ragazzi vincitori della terza edizione del concorso artistico-letterario “Un sorriso alla vita”, organizzato dall’Associazione culturale Utopia in memoria del giovane sammaritano Salvatore Calabrese, appassionato di arte e letteratura e scomparso prematuramente all’età di 31 anni.
Come nelle passate edizioni, anche quest’anno il concorso ha visto coinvolti gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Ernesto Borrelli” di Santa Maria la Carità che, in seguito alla lettura di un libro selezionato appositamente dagli insegnanti, hanno dovuto produrre a scelta un elaborato grafico-pittorico o un componimento poetico sui temi del sorriso e della resilienza, giudicati da una giuria esterna.
I lavori carichi di originalità e capacità espressive sono stati premiati in una serata culturale, organizzata ad hoc dalla famiglia Calabrese, in cui si sono alternati momenti musicali a quelli di intrattenimento ad opera del trio comico “gli Ancora No”.
A ritirare la pergamena e il premio di una borsa di studio sono stati:
per la sezione grafico-pittorica
- Chiara Maffettone, alunna della 1 I;
- Davide Abagnale, alunno della 2 H;
- Vittoria Padovano, alunna della 3 D.
Per la sezione poetica
- Lucia Castellano, alunna della 1 A;
- Francesco D’Auria, alunno della 2 L;
- Gerardo Gargiulo, alunno della 3 H.
Al tavolo degli ospiti, una menzione particolare merita il professore Maurizio Gambi, docente di filosofia dell’Università degli studi di Fisciano e che ha condiviso con Salvatore tutti i momenti della sua carriera universitaria.
“Vedere giovani studenti esprimersi su questi temi è il miglior modo per tenere vivo il suo ricordo” – commenta commosso il Presidente dell’Associazione Pasquale Calabrese. Insomma, tra i suoi cari e nella comunità la memoria di Salvatore sempre viva, un ricordo forte, che niente e nessuno potrà offuscare. Perché lui era un ragazzo forte, vero, un ragazzo autentico con il quale era troppo facile trovare un'idea, condividere una passione, passare bei momenti.
“Tutto sta scivolando indelebilmente nel passato”, recita Don DeLillo nel famoso primo capitolo di Underworld, quello sulla leggendaria vittoria dei Giants sui Dodgers nel 1950. E va bene così, per questo weekend, questo mese e questo altro anno di gioia culturale, va davvero bene così. Il tempo vince sempre, domenica si è trovato l'antidoto, ed è stato bellissimo.
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