Un importante riconoscimento per il Liceo Scientifico Statale "Francesco Severi" di Castellammare di Stabia: il progetto Prometheus ha ottenuto una menzione speciale durante la 75esima edizione dell’International Astronautical Congress, che si è tenuta a Milano dal 14 al 18 ottobre 2024. L'evento, organizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con Leonardo e AIDAA, è stato dedicato alle innovazioni sostenibili nel campo spaziale, con l’obiettivo di trovare soluzioni concrete per il futuro della nostra orbita terrestre.
Il progetto Prometheus è stato sviluppato da quattro studenti della classe 5I del Liceo Severi: Francesco Pio La Monica, Alfonso Ferraro, Federico Esposito e Mattia Manfuso, sotto la guida della professoressa Bianca Criscuolo. Prometheus si distingue per l'approccio innovativo alla gestione dei detriti spaziali e al recupero dei satelliti in orbita, un tema sempre più urgente per la sicurezza delle missioni spaziali e la sostenibilità a lungo termine dell'esplorazione spaziale.
Attualmente, nell'orbita terrestre si trovano più di 29.000 corpi di grandi dimensioni e 170 milioni di detriti più piccoli, che rappresentano una minaccia per satelliti attivi e futuri lanci spaziali. La collisione di questi detriti con satelliti o altre navicelle può scatenare il cosiddetto effetto Kessler, un fenomeno che potrebbe causare una reazione a catena di collisioni, rendendo l’orbita terrestre inutilizzabile per decenni.
Prometheus propone una soluzione concreta per il recupero sicuro dei detriti spaziali. La Stazione Prometheus, orbitando a circa 500 km di altezza dalla Terra, avrebbe il compito di intercettare satelliti inattivi o componenti spaziali attraverso l'utilizzo di navicelle di recupero. Queste navicelle aggancerebbero i corpi grazie a braccia meccaniche o reti, conducendoli alla stazione dove verrebbero equipaggiati con sistemi di atterraggio sicuro.
Una volta predisposto l’atterraggio, i satelliti o i detriti spaziali verrebbero fatti rientrare in modo controllato nell’atmosfera terrestre, evitando il rischio di collisioni future. Questa tecnologia innovativa, oltre a ripulire l’orbita terrestre, potrebbe consentire il riutilizzo di componenti spaziali, abbattendo così i costi per future missioni.
Il progetto Prometheus si inserisce in una serie di iniziative internazionali volte a risolvere il problema crescente dei detriti spaziali. In particolare, potrebbe affiancare missioni come ClearSpace-1, la prima operazione di rimozione dei detriti prevista dall'ESA per il 2025. Se applicato su larga scala, Prometheus potrebbe ridurre i detriti spaziali in orbita terrestre bassa (LEO) del 10% entro il 2035.
Bianca Criscuolo, coordinatrice del progetto, ha espresso grande orgoglio per il risultato raggiunto dai suoi studenti, sottolineando l'importanza della ricerca scientifica e dell'innovazione. Complimeti ai quattro protagonisti: Francesco Pio La Monica, Alfonso Ferraro, Federico Esposito e Mattia Manfuso, che hanno lavorato con passione e determinazione per sviluppare un progetto che potrebbe cambiare il futuro dell’esplorazione spaziale.
Questo traguardo non rappresenta solo un successo per gli studenti, ma anche un riconoscimento per l’Istituto Severi, che si conferma un’eccellenza nella formazione scientifica a livello nazionale.
Il tecnico gialloblù: «All'inizio nessuno ci conoscenza, poi con il tempo è cambiato tutto. I fratelli Esposito? Persone di qualità e molto serie, vogliono bene sia al club di appartenenza sia alla Juve Stabia.»
Diecimila visitatori in un week end.