Cultura & Spettacolo
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Castellammare - La Cooperativa di Teatro CAT compie 50 anni

Il sipario non si chiude mai in un Teatro senza tempo.

tempo di lettura: 2 min
di Maria Ida Sorrentino
24/08/2018 14:30:03

Mezzo secolo di storia, storia plasmata sul suolo stabiese, terra madre dei due storici rappresentanti, Ciro Madonna ed Italo Celoro.

Nel tempo il “progetto CAT” è cresciuto, si è consolidato ed è diventato un luogo sicuro per tutti coloro che necessitavano di prendere una boccata d’arte, in un territorio che purtroppo di arte non riesce a vivere, pur avendone un necessario bisogno. I tempi cambiano, ma il CAT resta, 50 anni sono tanti, ma il centro attività teatrali è sempre stato fedele all’imperativo categorico del Teatro, anzi, del bel Teatro. Il Teatro viscerale, quello fatto bene, con rigore, passione e disciplina.

Il CAT nasce per essere una famiglia. In una famiglia ci si supporta, ci si incoraggia a vicenda e si vive di legami indissolubili. Non a caso, la famiglia del CAT continua ad allargarsi, la scuola di Teatro, seguita dai figli di Italo, Sergio e Marcella, continua il progetto paterno. La tradizione del Teatro viene trasmessa a tutti coloro che sono desiderosi di apprenderla. In una realtà che predilige i monologhi al dialogo, si sfidano le convenzioni credendo fortemente nell’importanza della condivisione, ed è così che il Teatro si tramanda di generazione in generazione. Ma non crediate che quella dei fratelli Celoro sia solo una “semplice” scuola di recitazione; sul palco del Teatro CAT si tramanda l’importanza della cultura, l’importanza di vivere attraverso le parole di chi ha visto il mondo attraverso la lente dell’arte. In un angolo della città di Castellammare, riecheggiano forti le parole di Raffaele Viviani, Annibale Ruccello, Italo Celoro, Ciro Madonna e tanti altri che, forti nelle loro parole eterne, ritornano a vivere. E allora, quando si entra nel Teatro di Via dei Mugnai, viviamo davvero un’immortalità all’indietro, scambiamo due parole con Matilde Serao, cantiamo sulle note di una frenetica e passionale rumba degli scugnizzi e ci intratteniamo con Di Giacomo.

Allora, viene naturale pensare: lunga vita al CAT e a chi si impegna in una realtà non sempre semplice e di supporto come quella stabiese; ma i Celoro, fortunatamente, sono guerrieri in un Teatro di resistenza e combattono con le armi della parola, dell’arte e della cultura.

Il sipario non si chiude mai in un Teatro senza tempo.

“Sta festa, ‘o ssa’ nasce e more ccà! Chi’a vò rifa’ nun ‘a po' imita’!”. (Piedigrotta, Raffaele Viviani)

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