Dopo 50 anni "muore" l'ecomostro di Alimuri. Passata la festa, passata la sbornia... ora è tempo di raccoglierne i cocci.
tempo di lettura: 2 minLa costa di Alimuri liberata dall'ecomostro, vista da Meta
Ci si attendeva un'agonia lenta e "dolce" ma così non è stato. L'ormai cinquantenario ecomostro di Alimuri è scomparso dal panorama della costiera sorrentina, in un sol botto. Potente l'esplosione che ha decretato oggi, 30 novembre 2014, la fine dello scheletro abusivo che deturpava da decenni il paesaggio di Meta e dell'intera costa.
Evento mediatico organizzato e condotto dal Comune di Vico Equense, sul cui territorio sorgeva la struttura in cemento. Stampa ed autorità - oltre ai consueti "infiltrati" - hanno affollato il catamarano Croazia Jet della SNAV, la compagnia che ha messo a disposizione la sua nave ammiraglia per assistere da mare alla deflagrazione.
Qualche timore alla vigilia per l'eventuale massa di detriti e polvere che si sarebbe sollevata dalla costa dopo il boom, ma soprattutto per la stabilità del costone roccioso sovrastante. Invece tutto è filato liscio, con una carica esplosiva ben studiata e congegnata dai tecnici che ha abbattuto il mostro, polverizzandolo in pochi secondi. Momenti di suspense in coincidenza della sirena della Guardia Costiera che ha annunciato pochi attimi prima l'imminente demolizione. Zona marina di Meta interamente off-limits per gli abitanti ed i curiosi, ma non è mancata la folla ad assistere all'evento mediatico lungo le vie che affacciano sulla spiaggia di Alimuri.
A bordo della nave, oltre ai sindaci di Vico Equense Gennaro Cinque e di Meta Giuseppe Tito, ha assistito al botto una nutrita rappresentanza delle autorità e delle forze armate, qualche "turista occasionale" e, naturalmente, l'ingegner Antonio Elefante (assessore comunale di Vico Equense) autore del progetto per l'abbattimento dell'ecomostro.
L'imbarcazione ha quindi ripreso il largo compiendo un rapido inchino lungo le coste vicane per poi rientrare in porto a Sorrento. Seguiranno ora mesi difficili, per le complesse operazioni di rimozione delle macerie e per la bonifica dell'intera area costiera dove, non a caso, sussiste il problema della fogna di punta Gradelle. Finito lo spettacolo ora, come si suole dire, restano da raccogliere soltanto i cocci.
Tante le attività che si sono svolte il primo giorno: l’incontro con i protagonisti della serie “Mare Fuori”, l’appuntamento con l’artista Jago che si è raccontato in un talk e l’esposizione della sua opera “La David”, la presenza della storica a FIAT 1500 della Rai, e tante conferenze e panel di approfondimento.