Questa mattina a Napoli i Carabinieri della Compagnia dì Sorrento hanno dato esecuzione a due ordinanze applicative della misura cautelare della custodia in carcere e del collocamento in comunità, emesse rispettivamente dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata e dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Napoli, nei confronti di un 20enne e di un l 6enne, su richiesta delle relative Procure. I due soggetti risultano, infatti, gravemente indiziati in ordine a due distinti episodi delittuosi avvenuti in Penisola Sorrentina nell 'aprile scorso, uno riferibile ad una rapina impropria e l'altro ad una truffa, entrambi commessi con l'aggravante dell'età particolarmente avanzata delle vittime e dell'aver cagionato alle persone offese un danno patrimoniale di rilevante gravità.
L'attività d'indagine, svolta dai militari della Stazione Carabinieri di Sorrento e coordinata dalle due Procure della Repubblica, ha consentito di ricostruire un grave quadro indiziario a carico degli indagati in ordine ai reati per cui si procede, commessi ai danni di soggetti vulnerabili e connotati da singolare spregiudicatezza.
II primo episodio si verificava il 14 aprile 2025, a Sorrento, allorquando gli odierni indagati avrebbero posto in essere una condotta truffaldina ai danni di una coppia di novantenni residenti in loco, consistita in un contatto telefonico da parte di uno dei correi che, presentatosi falsamente come Maresciallo dei Carabinieri, paventava il pericolo incombente di un furto e rappresentava che, per evitare di perdere i preziosi custoditi in casa, li avrebbero dovuti consegnare ad un "collega" che di lì a poco li avrebbe raggiunti. Uno dei correi, giunto presso l'abitazione delle vittime, spacciatosi per Carabiniere, induceva la donna a consegnargli i gioielli, ma, alla reazione del marito dell'anziana, volta a recuperare il maltolto, spintonava l'anziano allo scopo di assicurarsi i beni sottratti e guadagnare la fuga.
Il secondo episodio si verificava il 18 aprile 2025, a Sorrento, ed in tale occasione i due indagati si sarebbero resi responsabili di un'ulteriore truffa, attuata con il medesimo modus operandi, ai danni una 96enne di Sorrento. Gli autori del reato si presentavano presso l'abitazione dell'anziana e, qualificandosi falsamente come Carabinieri, le riferivano che il figlio aveva investito un pedone e che, per salvarlo da possibili conseguenze penali, ella avrebbe dovuto consegnare loro un'ingente somma di denaro.
La donna, in preda alla confusione, indicava ai falsi Carabinieri che il denaro da lei posseduto era custodito in un vano ricavato nel tavolo da pranzo, ma che ella non era ìn grado di aprire il nascondiglio. I malfattori, al sentire ciò, decidevano di asportare l'intero tavolo, caricandolo sulla vettura in loro uso.
L'indagine, svolta mediante l'analisi delle immagini di sistemi di videosorveglianza della zona e la predisposizione di mirate attività di investigazione diretta e indiretta, ha consentito di accertare, con elevata probabilità, le responsabilità degli odierni indagati in ordine ai delitti in contestazione, aggravati dall'essere stati commessi avvalendosi della collaborazione di un soggetto minore.
All 'esito delle formalità di rito, il 20enne è stato tradotto in carcere, mentre il minore, destinatario di ordinanza applicativa della misura cautelare del collocamento in comunità, verrà accompagnato presso l'Istituto designato.
«I giovani talvolta pagano l'inesperienza, espulsione formativa per Cacciamani. Nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo presto, avremmo potuto gestire il pallone con maggiore intelligenza»