Il Tribunale del Riesame di Napoli ha confermato l’impianto accusatorio formulato dalla Procura di Torre Annunziata in relazione al cosiddetto “sistema Sorrento”, che avrebbe condizionato l’assegnazione degli appalti pubblici, ma ha disposto l’annullamento della misura cautelare per quattro indagati a causa dell’omesso interrogatorio preventivo. E tra questi figura anche Raffaele Guida, noto anche comee “Lello il sensitivo”. I reati contestati a vario titolo restano quelli di corruzione, turbativa d’asta e peculato. Nel corso della conferenza stampa, indetta subito dopo la notifica deli provvedimenti emessi dal gip, il procuratore Nunzio Fragliasso aveva sottolineato l’urgenza di notificare i provvedimenti senza il previsto interrogatorio preventivo per evitare l’inquinamento probatorio. L’annullamento della misura cautelare del gip riguarda anche gli imprenditori Luigi Todisco e Mario Parlato, e il tecnico Vincenzo Rescigno. L’annullamento della misura cautelare è stato disposto dal Riesame anche per gli indagati Vincenzo Sorrentino e Gennaro Esposito, entrambi assistiti dall’avvocato Francesco Cappiello, a cui viene contestato il reato di peculato in relazione ai fondi convogliati dal comune all’associazione “La Fenice”, ritenuta dai pm il bancomat dell’ex sindaco Massimo Coppola. Conferma delle accuse e attenuazione delle misure cautelari per il funzionario comunale Filippo Di Martino (era ai domiciliari e ha ottenuto l’interdizione dai pubblici uffici per 8 mesi) e per i due imprenditori omonimi Vanacore (entrambi si chiamano Aniello, che dal carcere vanno ai domiciliari). Resta ai domiciliari imprenditore Luigi Di Paolo, che era in carcere e che ha ottenuto i domiciliari già dopo l’interrogatorio di garanzia. L’unico ad avere rinunciato all’appello al tribunale del Riesame, tra quelli per i quali il gip aveva disposto il carcere, è stato l’ex sindaco di Sorrento Massimo Coppola.
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