Una città raccolta, silenziosa, profondamente ferita ha accompagnato ieri l’ultimo ritorno a casa del sindaco Carmine Lo Sapio. Nel primo pomeriggio, a partire dalle 14, Palazzo de Fusco, sede del Comune, ha aperto le porte alla camera ardente, trasformando il cuore istituzionale della città in un luogo di memoria, rispetto e commozione.
La salma del primo cittadino è stata accompagnata fino al Municipio in un clima di profondo raccoglimento. In testa e in coda al corteo, numerosi sindaci, rappresentanti delle istituzioni, amministratori del territorio, insieme alla famiglia e alla vicesindaca Andreina Esposito, che da oggi assume ufficialmente il ruolo di sindaco facente funzione. Un momento solenne e carico di significato: la morte di un sindaco in carica è un evento raro e doloroso, e Pompei ha voluto rendere a Lo Sapio tutti gli onori dovuti a chi ha servito la comunità fino all’ultimo giorno.
La bara è arrivata nella sala consiliare, luogo simbolo della vita democratica cittadina, dove è stata allestita la camera ardente. Ad attenderlo c’erano già decine di persone: cittadini comuni, dipendenti comunali, amministratori, volti noti e anonimi uniti da uno stesso dolore composto. Quel palazzo che per Carmine Lo Sapio era una seconda casa – sindaco dal 2020, ma presente nella vita politica cittadina fin dal 1985, anno del suo primo ingresso in Consiglio comunale – è diventato il luogo dell’ultimo saluto.
Nel corso della giornata si sono susseguiti messaggi di cordoglio, attestazioni di stima e ricordi personali, testimonianza di un legame profondo tra il sindaco e la sua città. Intanto il Comune ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di oggi: scuole chiuse di ogni ordine e grado, bandiere a mezz’asta, una Pompei che si ferma per piangere il suo primo cittadino.
Carmine Lo Sapio aveva fatto della presenza costante – fisica, istituzionale, umana – la cifra del suo mandato. Oggi quella presenza manca. E pesa. Lascia la moglie Giovanna, i figli Luigi e Gianni e la nipotina Vittoria Giovanna, nata solo un anno fa. «Loro sono stati da sempre la mia priorità – scriveva riferendosi ai bambini – in primis come padre e nonno, e poi come sindaco». Parole che oggi risuonano con forza e tenerezza.
La sua ultima lettera resta come un testamento morale, con una promessa non mantenuta per cause più grandi di lui: «Ritornerò, presto, a servire questa comunità, come l’onore più grande della mia vita». Una promessa che oggi si trasforma in eredità morale e impegno collettivo.
I funerali si terranno questa mattina alle 10.00 nel Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, dove la città intera si stringerà ancora una volta intorno alla famiglia e alle istituzioni per l’ultimo saluto.
La guida del Comune affidata alla vice Andreina Esposito
Con la scomparsa di Carmine Lo Sapio si apre per il Comune di Pompei una fase del tutto inedita. Per la prima volta dopo anni, Palazzo de Fusco si ritrova senza la sua figura centrale, senza quel perno politico e amministrativo che aveva tenuto insieme maggioranza, visione e indirizzo. Una transizione delicata, inevitabile, che inizia nel segno della continuità istituzionale ma che pone interrogativi profondi sul futuro della città.
Alla guida dell’amministrazione resta Andreina Esposito, vicesindaca e oggi sindaco facente funzione. Una scelta non improvvisata né meramente automatica: Esposito era stata indicata dallo stesso Lo Sapio nella lettera diffusa il giorno prima della sua morte e formalmente designata negli atti amministrativi precedenti al decesso. Toccherà ora a lei garantire stabilità e continuità, nel solco di un’eredità politica e umana che segna profondamente la storia recente di Pompei.
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