Arrestato dalla polizia un esponente di spicco del clan Cesarano, Antonio Inserra, 32 anni detto «o’ guerriero», latitante dal primo settembre. Secondo gli investigatori l'uomo era evaso dai domiciliari, probabilmente, dopo aver avuto sentore che il resto della pena, per la quale in un primo momento gli era stata concessa la detenzione nella sua casa di Castellammare, doveva scontarla nel carcere di Poggioreale. Il magistrato di Torre Annunziata, infatti, ai primi di settembre, in seguito all'appello presentato dalla difesa, non solo aveva riconfermato l'arresto per estorsione del pregiudicato ma l'aveva commutato in custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato riconosciuto e arrestato da un ispettore, libero dal servizio, mentre ieri transitava in una strada di Poggiomarino in un'auto guidata da un uomo che si è poi dato alla fuga. L'ispettore in servizio presso il commissariato pompeiano, diretto dal vicequestore aggiunto Consiglia Liardo, ha bloccato l'auto del latitante e lo ha scaraventato fuori immobilizzandolo a terra. Inserra, ritenuto dagli investigatori uomo di spicco del clan di «Ponte Persica», regno indiscusso del clan Cesarano, fu arrestato dalla polizia ad agosto 2006 per estorsione. In seguito ad un'attività investigativa iniziata nel giugno del 2006, avviata e coordinata dal vicequestore aggiunto Vincenzo Centoletti, all'epoca dirigente del commissariato pompeiano, gli inquirenti stabilirono che Inserra e altri complici, con minacce e intimidazioni, taglieggiavano una ventina di imprenditori e commercianti di Pompei e Castellammare.
Concerto in Cattedrale per i giovani musicisti stabiesi.