Cronaca
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Napoli - Ritardi e soppressione treni circum, «la colpa non è dei lavoratori ma dei manager»

«La mancanza di materiale rotabile e la carenza di personale sono costanti che caratterizzano tutte le aziende di trasporto in Campania».

tempo di lettura: 2 min
11/06/2019 22:33:47

«La misura è colma!. È inaccettabile il tentativo da parte dell'EAV di far ricadere sui lavoratori le responsabilità per i quotidiani disservizi». E' questo il chiarimento fornito dai sindacati alla soppressione ed ai ritardi di molti treni della circum registrati in questi ultimi giorni.

«Se i mezzi pubblici non partono la colpa non è dei lavoratori - dicono i rappresentanti dei lavoratori - ma dei manager. Tagli al servizio, improvvise soppressioni, guasti e ritardi sono il minimo comune denominatore di quanti scelgono di muoversi in Campania utilizzando i mezzi pubblici. La carenza di mezzi costringe gli utenti a viaggiare ammassati come sardine, in barba a qualsiasi norma di sicurezza e violando, palesemente, i previsti obblighi contrattuali. Il pessimo servizio offerto dalla Circumvesuviana, ritenuta tra le peggiori ferrovie italiane, è l'esatta rappresentazione di come la propaganda politica provi a mistificare la realtà. Mentre si continuano ad "inaugurare" stazioni solo ritinteggiate, sottoposte invece alla naturale manutenzione ordinaria, facendole passare per "grandi opere", il servizio su gomma e su ferro peggiora ogni giorno di più. La mancanza di materiale rotabile (leggi bus e treni) e la carenza di personale sono costanti che caratterizzano tutte le aziende di trasporto in Campania.  Eppure la politica regionale, piuttosto che proporre soluzioni concrete, preferisce scaricare la responsabilità del disastro trasporti sui dipendenti che, per legge, devono consumare le proprie ferie, nonché sull'indisponibilità da parte degli stressati autisti/macchinisti/capitreno ad effettuare prestazioni straordinarie, su mezzi non perfettamente a norma e che, con l'aumento delle temperature, diventano forni crematori a causa della mancanza, o peggio, dell’inefficienza di impianti di climatizzazione. Sarebbe bello vedere, di tanto in tanto, un’assunzione di responsabilità da parte dei dirigenti, quelli che percepiscono oltre 100mila euro l'anno di soldi pubblici, prima di tutto scusandosi con la città e, successivamente, offrendo il (dis)servizio a costo zero. Del resto, se il trasporto pubblico è finanziato dallo Stato con soldi pubblici (attraverso le tasse dei cittadini), perché i cittadini dovrebbero pagare un ulteriore biglietto ricevendo in cambio un servizio pessimo?» concludono.

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