Cronaca
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L’addio all’ex senatore Patriarca l’urlo della figlia: sentenza ingiusta

Annarita: «Qui gli assassini circolano liberamente». Assenti i vecchi dc

tempo di lettura: 2 min
di Francesco Fusco
10/12/2007 12.56.16

È stato un addio sobrio, affettuoso e insieme solenne quello che Gragnano, nella chiesa madre del Corpus Domini, ha dato ieri a Francesco Patriarca, morto all'alba di venerdì nella sua casa di via Vittorio Veneto. Circa mille persone si sono radunate nella cattedrale di piazza Aubry per dare l'ultimo saluto all'ex senatore democristiano che per anni è stato il braccio destro di Antonio Gava. Alle esequie hanno partecipato molti esponenti della politica regionale, tra cui il senatore di Forza Italia Emidio Novi, l'onorevole dell'Udc Michele Pisacane, l'europarlamentare di Forza Italia Giuseppe Gargani e l'ex senatore di An Luigi Bobbio. Con loro, anche i sindaci del comprensorio e Gennaro D'Auria, direttore generale dell'Asl 5. Assenti invece i vecchi capi della Democrazia Cristiana, anche se molti (tra cui lo stesso Gava) impossibilitati da problemi di salute. Prima della cerimonia funebre, officiata da don Emanuele Rosanova, a ricordare la figura di Patriarca è stata la figlia Annarita, oggi esponente di Forza Italia e presidente del Consiglio comunale di Gragnano. «Mio padre non ha lasciato nemmeno per un istante questa città - ha affermato con un filo di voce rotta dall'emozione - dimostrando fino agli ultimi giorni della sua vita l'infinito amore per Gragnano e per i gragnanesi». Inevitabile poi un passaggio sulla vicenda giudiziaria, che ha relegato Patriarca agli arresti domiciliari dopo la condanna dello scorso 13 giugno a nove anni di reclusione per appoggio esterno alla criminalità. «Mi batterò con tutte le mie forze per far emergere la verità su questa vicenda che ha rappresentato la vera condanna a morte per mio padre - ha continuato la trentacinquenne avvocato - In questa città ci sono degli assassini che continuano a circolare liberamente per strada, mentre la figura di mio padre (forse diventata scomoda a qualcuno negli ultimi anni) è stata offuscata da una sentenza ingiusta e iniqua: per questo continuerò la mia e la nostra battaglia per la verità e la giustizia che ci sono state negate dai giudici». Nell'omelia di don Emanuele Rosanova invece c'è tutta la vita di Francesco Patriarca, dal legame con la sua città al successo politico con la «balena bianca», fino agli ultimi mesi di vita contrassegnati da un autentico calvario. Ma l'addio all'ex senatore gragnanese è anche il passaggio di un'epoca. Un addio che parte da lontano, percorre strade diverse e si ricongiunge in una storia che unisce i volti e la storia di una intera stagione politica. «Oggi senza volere siamo venuti qui non per seppellire Francesco Patriarca - afferma l'onorevole Michele Pisacane, cresciuto politicamente nella Democrazia Cristiana - ma per onorare un uomo che ha dato tanto per questo territorio». Dopo la messa il feretro dell'ex senatore è stato accolto all'esterno della chiesa con un lungo applauso che lo ha accompagnato nel suo ultimo viaggio.

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