Candannato per peculato l'ex presidente del Consiglio comunale di Gragnano. E' di 4 anni e 6 mesi la condanna che i giudci del del tribunale di Torre Annunziata hanno inflitto a Giuseppe Coticelli, capo dell'assise cittadina durante l’amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco dell’allora Pdl Annarita Patriarca. Assolto invece Vincenzo Cirillo, 64 anni, coimputato nel processo, e responsabile responsabile all'epoca del settore Affari Generali al Comune di Gragnano.
Secondo i magistrati, Coticelli pagava cene e viaggi, così come giornali e caffè la mattina, con i soldi dei rimborsi del Comune. Il tutto, nella voce “spese di rappresentanza del presidente del consiglio comunale”. Una storia che, secondo i giudici oplontini, sarebbe andata avanti per circa due anni, con una spesa complessiva di circa 30mila euro, 5mila dei quali senza uno straccio di una rendicontazione. Qualche esempio: per i tre giorni trascorsi a Roma per un corso di aggiornamento sulla pubblica amministrazione dopo la riforma Brunetta, Coticelli ha presentato scontrini e fatture per 800 euro tra viaggi in treno, spostamenti in taxi, soggiorno in albergo. Spese che sono state ritenuti impossibili da sostenere per una sola persona. E, infatti, in quei giorni Coticelli era a Roma insieme ad un consigliere comunale. Coticelli, secondo gli inquirenti, pagava anche per lui. Tutto sempre con i soldi dei cittadini. Tra i conti dell’ex presidente del consiglio comunale ci sono anche le tracce di una ‘parentopoli’: per gli omaggi floreali Coticelli si rivolgeva sempre allo stesso negozio. Sarà anche quello che confeziona le composizioni più belle a Gragnano, ma è intestato al fidanzato della sorella. In pratica: il cognato. A lui 2.250 euro in due anni tra forniture di fiori e piante, anche per composizioni funebri ordinate a maggio. A sei mesi di distanza dal ‘canonico’ novembre, quando si celebrano i defunti.
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