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Castellammare di Stabia è stata scossa da un grave episodio di estorsione ai danni di un ristoratore locale, che ha portato all'arresto di un uomo di 35 anni e alla fuga del suo complice. Un 35enne operatore ecologico e ritenuto vicino al clan Cesarano, è stato arrestato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, dopo aver minacciato e picchiato il titolare di un locale per cerimonie nella periferia nord della città. Mentre l'altro complice, un 37enne già ristretto ai domiciliari, ha fatto perdere le proprie tracce.
L'episodio - come racconta Metropolis - risale all'8 luglio, quando i due malviventi si sono presentati nel ristorante, accompagnati da minacce e aggressioni fisiche. La vittima, che aveva chiesto una riduzione delle richieste economiche, è stata colpita e costretta a subire le pretese estorsive dei due. Le indagini condotte dal commissariato di polizia di Castellammare, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia, sono partite dall'analisi delle immagini di videosorveglianza e hanno portato al fermo del 35enne, attualmente rinchiuso nel carcere di Secondigliano.
Il complice 37enne, d'altra parte, è sfuggito all'arresto e risulta ancora irreperibile. La Procura Antimafia ha avviato ulteriori indagini con l'obiettivo di accertare possibili episodi simili di estorsione anche ai danni di altri imprenditori della zona e di verificare eventuali legami con il crimine organizzato locale. Quanto accaduto rappresenta un allarme significativo per la sicurezza nella periferia nord di Castellammare, spesso coinvolta in episodi di intimidazione da parte delle organizzazioni mafiose.
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