"Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblio della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro."
tempo di lettura: 4 minSi è svolto ieri pomeriggio, nell'Auditorium del liceo scientifico "F. Severi" di Castellammare di Stabia, il terzo ed ultimo incontro del progetto "I GIOVANI NELLA LEGALITA'". Il progetto, ideato dalle dottoresse Clelia Esposito e Cristina Salvati con il sostegno delle associazioni "Progetto Policoro", " Ass. Achille Basile. Le ali della lettura", e "Movimento rinascita cristiana" ha affrontato il tema della legalità sotto vari aspetti. Titolo dell'incontro "VIVERE NELLA LEGALITA'": una riflessione sulla riaffermazione dei principi della legalità e la testimonianza della lotta alla criminalità organizzata come impegno quotidiano e movimento culturale. Ospite e relatore della serata il pubblico ministero della DDA, dott. Catello Maresca, magistrato in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, in particolare al Clan dei Casalesi, lotta oltremodo efficace che ha portato alla cattura del boss latitante Michele Zagaria. Moderatore della serata il giornalista Daniele di Martino.
A fare gli onori di casa, la prof.ssa Carmen Matarazzo, vice-preside del liceo: "Io sono in una doppia veste: insieme alla Preside abbiamo dato la disponibilità ad ospitare qui questa iniziativa e poi sono la Presidente dell'associazione "Achille Basile. Le ali della vita", che è una delle tre associazioni che hanno dato vita a questi incontri sulla legalità, incontri che hanno costituito un vero e proprio percorso di legalità perché hanno toccato tematiche differenti. In linea generale è importante che questi progetti si svolgano con la presenza di molti giovani, meglio ancora se in una scuola dove certamente i ragazzi sono stimolati sempre più a partecipare. In ogni occasione noi cerchiamo di coinvolgere i giovani anche quando queste iniziative le facciamo fuori dalle scuole"
"Movimento rinascita cristiana" era rappresentata da Rita Radice: " Io rappresento il Movimento rinascita cristiana", un movimento laico ecclesiale. Poiché noi ci interessiamo di vivere la fede quotidianamente, cerchiamo sempre di avere in una mano il giornale e nell'altra la bibbia, proprio per vivere cristianamente la quotidianità. Poiché Cristina e Clelia avevano questo progetto da realizzare e noi cerchiamo sempre di appoggiare i giovani con idee valide, abbiamo deciso di partecipare perché è stata una bella idea e poi anche perché era un argomento che ci interessava, quale argomento migliore della legalità. Il progetto si occupa di portare avanti un discorso di legalità ai giovani, ecco perché abbiamo scelto la scuola. Scuola che è impegnatissima sempre su tanti fronti, dove c'è una vice-preside sempre molto accogliente. Allora insieme abbiamo cercato di realizzare il desiderio di queste due ragazze."
Il dott. Maresca nella sua relazione si è chiesto se il degrado che attanaglia le nuove generazioni derivi da elementi esterni o derivi anche da noi e se abbiamo noi dato una buona testimonianza alle generazioni che vengono dopo di noi. Egli ha offerto la sua esperienza di magistrato della DDA, parlando di un contrasto alla criminalità organizzata visto dall'interno e di una legalità messa costantemente a dura prova in ogni aspetto della società civile. Riflessioni intervallate dalla lettura di alcuni passi tratti dal suo ultimo libro " Ultimo bunker" , che racconta la cattura del boss dei Casalesi Michele Zagaria in un bunker a pochi chilometri da casa sua.
I due incontri precedenti hanno affontato il tema della legalità da angolature diverse. Il primo incontro, "L'ESSERE GIOVANI OGGI: UN DIALOGO A PIU' VOCI", ha inteso riflettere su bisogni, valori, regole del mondo giovanile ed ha visto la partecipazione tra gli altri della prof.ssa Truda, docente di Psicologia dell'Università di Salerno, del dott. Gennaro Cassese, Maggiore della Compagnia dei Carabinieri di C.mare e del dott. Gianluca Guida, Direttore dell'Istituto Minorile di Nisida che hanno messo a confronto le loro esperienze e la loro professionalità. Il crimine organizzato nella lettura che ne dà il cinema è stato il tema del secondo incontro al quale hanno partecipato il Direttore generale dott. Luca Zingone e il Responsabile artistico dott. Egidio Ferrara del "No crime film festival", la prima manifestazione cinematografica dedicata alla lotta al crimine e alla violenza nelle sue forme.
Importante la location: una scuola, in questo caso una scuola superiore, che si situa in una fase delicata e forse decisiva nel percorso di ogni adolescente che sceglie proprio in questi anni chi vuole diventare, o almeno ci prova. Offrire questo genere di esperienze, quale appunto la vita non facile di un magistrato antimafia costretto a vivere sotto scorta, dovrebbe servire da esempio alle nuove generazioni per distinguere il bene dal male, e scegliere da che parte stare. Vivere nella legalità non significa necessariamente diventare magistrati, carabinieri: si vive nella legalità tutti i giorni, nelle piccole cose di tutti i giorni. Per questo la scuola è importante. Come sosteneva Antonino Caponnetto, ideatore a Palermo del pool antimafia di Chinnici, Falcone e Borsellino "La mafia teme la scuola più della giustizia, l'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa".
«Vittoria importante contro una grande squadra. La dedico alla città di Castellammare ed alle vittime della funivia del Faito». Mosti. «Segnare regala sempre una grande emozione, ora vogliamo finire bene. Alla fine vedremo dove saremo e chi dovremo affrontare»