Clima teso per la camorra di Castellammare. Dopo il suicidio di Vincenzo Guerriero, boss dei D'Alessandro, condannato all'ergastolo, un nuovo atto di violenza si è consumato nelle carceri campane, in particolar modo a Salerno. Un noto boss del clan Cesarano, di Ponte Persica, è stato aggredito mentre era nella sua cella per cause ancora da accertare. Non sono chiari neanche i motivi del gesto: gli inquirenti sono a lavoro per risalire ai mandanti e allo stesso tempo agli aggressori. Non si esclude che i due casi, quello di Guerriero e quest'ultimo, possano essere collegati tra di loro anche in vista del poco tempo trascorso dall'uno all'altro. Sul caso sono a lavoro le forze dell'ordine che stanno ricostruendo gli ultimi movimenti del boss stabiese che era giunto nel salernitano per delle udienze nelle quali è uno degli imputati. Arrestato alcuni mesi fa dopo un blitz dei carabinieri, era detenuto all'interno di una casa circondariale siciliana. Il suo rientro in Campania è stato salutato da un'aggressione dai contorni ancora da definire: probabilmente è stato un regolamento di conti o un avvertimento per il boss. Una cosa è certa: gli equilibri criminali della città delle acque si sono persi ormai da tempo.
Il tecnico gialloblù alla vigilia dell’esordio in campionato contro la Virtus Entella: «Servono umiltà, fame e identità. Il gruppo lavora con serietà, ma servirà dare tutto su un campo difficile»