Vittorio Quagliarella, nelle vesti di teste, ha confermato tutta la cronologia di messaggi, sms, e lettere anonime ricevute dal figlio.
tempo di lettura: 2 minFabio Quagliarella - Immagini dal web
Processo al poliziotto stalker di vip e professionisti: in aula chiamato a testimoniare Vittorio Quagliarella, padre di Fabio l'attuale centravanti del Torino. Nella giornata di martedì il genitore dell'attaccante del rione Annunziatella è stato ascoltato nell'ambito del processo a carico di un agente in servizio alla polizia postale, accusato di aver inviato sms e lettere anonime zeppe di menzogne e offese contro il bomber stabiese che ha militato anche tra le fila della Nazionale. Ben quattro ore di udienza per rispondere alle domande del pm della Procura di Torre Annunziata Barbara Aprea davanti al collegio giudicante presieduta da Maria Rosaria Aufieri. Vittorio Quagliarella, nelle vesti di teste, ha confermato tutta la cronologia di messaggi, sms, e lettere anonime ricevute dal figlio. Contestualmente il padre di Fabio ha confermato le decine di esposti e denunce presentate presso le forze dell'ordine dal figlio ad ogni messaggio ricevuto. Testi in cui il calciatore veniva descritto come vicino ai clan oppure assiduo frequentatore di feste: tutte le bugie del poliziotto. La storia risale ad alcuni anni fa quando, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Fabio Quagliarella (come lui anche altre tre presunte vittime) entra nel mirino del poliziotto. L'agente della polizia postale sarebbe riuscito a recuperare il numero di cellulare dell'atleta stabiese "rubandolo" ad un amico in comune. Ed è stato proprio l'amico di Quagliarella a spiegare come il poliziotto sarebbe riuscito a sottrargli il numero dell'attaccante. Il commerciante, titolare di un centro di telefonia mobile, ha riferito davanti ai giudici in una delle ultime udienze che l'agente della postale "compariva" nel suo negozio sempre due o tre giorni dopo, sistematicamente, aver ricevuto una lettera anonima di minacce e insulti. Poi dopo il consiglio di denunciare il tutto, il poliziotto riuscì a farsi consegnare il cellulare asserendo che fosse stato oggetto dell'attacco di un virus. Il commerciante si fidò e glielo diede: nella rubrica l'agente stalker trovò il numero di Quagliarella. La prossima udienza del processo è fissata al 27 febbraio.
«Vittoria importante contro una grande squadra. La dedico alla città di Castellammare ed alle vittime della funivia del Faito». Mosti. «Segnare regala sempre una grande emozione, ora vogliamo finire bene. Alla fine vedremo dove saremo e chi dovremo affrontare»