E’ stata inaugurata ieri a Palazzo Farnese la sala stampa dedicata a Giancarlo Siani, giornalista de “Il Mattino” ucciso dalla camorra per via delle sue inchieste proprio sul malaffare del territorio negli anni ’80.
«Una bella cosa, un bel ricordo di Giancarlo – ha commentato il fratello Paolo Siani presente all’inaugurazione - Bisogna seminare in più posti possibili le storie delle vittime innocenti delle mafie. Non bisogna raccontare le gesta dei mafiosi, facendo crescere nei ragazzi il mito dei mafiosi. Bisogna far crescere invece il mito di Giancarlo Siani. E quello di oggi a Castellammare è un bel segnale 38 anni e mezzo dopo, però …» si poteva fare qualcosa prima aggiungiamo noi.
«E’ una data importante per Castellammare – ha detto il presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, anch’egli presente ieri mattina a Palazzo Farnese - che si avvia, dopo 2 anni di amministrazione straordinaria, a votare. Un fatto importante non solo per la città ma per tutta la Campania. Mi auguro che, nel nome di Giancarlo, questa città e tante altre città vesuviane che hanno subito lo scioglimento per infiltrazioni, ritornino ad avere il loro ruolo importante e che l’informazione possa raccontare più cose positive rispetto a quelle negative. Ringraziamo l’amministrazione straordinaria perchè la volontà del prefetto è stata quella di consegnare al nuovo sindaco una sala stampa perfetta, con tanto di regolamento».
E proprio l’assenza di un regolamento non aveva permesso finora l’uso della sala stampa, già pronta ed inaugura una prima volta a novembre del 2021 quando a Palazzo Farnese sedeva il sindaco Gaetano Cimmino. Il tassello mancante era un regolamento che ne definisse i criteri di utilizzo. Regolamento arrivato nei giorni scorsi, voluto dalla triade commissariale che tra pochi mesi lascerà la guida del Comune nelle mani del nuovo sindaco eletto.
«L’auspicio - hanno fatto sapere da Palazzo Farnese - è che dalla “Casa Comune”, già dai prossimi mesi, i giornalisti possano raccontare il futuro della Città di Castellammare attraverso l’opera illuminata e lungimirante dei suoi amministratori».
La stanza sarà a disposizione degli addetti alla comunicazione, previo accredito dalle testate giornalistiche, durante le iniziative e gli eventi che si terranno all’interno di Palazzo Farnese.
Negli ambienti circostanti si trova il murales “Giancarlo”, opera dell’artista argentino Guido Palmadessa che ha fatto parte anche del progetto “Stabiae Street”, con diversi murales che furono dipinti nel 2021 nel centro storico di Castellammare di Stabia. Nella sala campeggia ancora la targa che fu apposta nel 2021 con il nome del sindaco Gaetano Cimmino. Un dettaglio che non è sfuggito né a Paolo Siani né ad Ottavio Lucarelli, che – nemmeno troppo velatamente – hanno polemizzato sulla presenza di quel nome. Ma, è stato assicurato, presto verrà sostituita con una nuova targa che, per ragioni di tempo, non è stata potuta essere rimossa prima.
Giancarlo Siani – lo ricordiamo - è stato ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985 quando aveva 26 anni. La sua uccisione fu ordinata dal boss di Marano Angelo Nuvoletta. Il motivo dell'assassinio fu un articolo a sua firma del 10 giugno 1985 in cui Siani informò l'opinione pubblica che l'arresto del boss di Torre Annunziata Valentino Gionta era stato possibile grazie a una soffiata degli storici alleati Nuvoletta, che tradirono Gionta in cambio di una tregua con i nemici casalesi. Al quotidiano Il Mattino faceva riferimento alla redazione distaccata di Castellammare di Stabia. Pur lavorando come corrispondente, da giornalista frequentava stabilmente la redazione stabiese.
Dalla sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia presentato l'intervento per il nuovo ospedale di Castellammare di Stabia.
