Sono ancora a lavoro i carabinieri di Castellammare di Stabia, in compagnia del Nucleo Operativo di Torre Annunziata, per identificare i killer dell'omicidio Fontana di sabato scorso. 'O Fasano, come era soprannominato negli ambienti criminali, era un vero e proprio nemico dei D'Alessandro, clan operativo nella zona di Scanzano, a causa delle sue collaborazioni con le forze dell'ordine durante gli anni della faida. Non a caso, i ras scanzanesi crearono una specie di black list e al primo posto in questa classifica della morte, c'era proprio Antonio Fasano. Tutto ciò è stato ricostruito grazie alle testimonianze di Salvatore Belviso, uno dei killer di Gino Tommasino, ormai pentito da diversi anni. Fu proprio lui a spiegare ai pm che Fontana doveva morire per aver tradito la cosca scanzanese e che doveva essere lui, nonostante la parentela, a compiere il gesto finale. 'O Fasano, infatti, era lo zio della moglie di Belviso ma nonostante ciò doveva ucciderlo per non rinnegare la sua famiglia, i D'Alessandro. Visti tutti gli arresti che hanno colpito il clan di Scanzano in tutti questi anni, dopo la morte di Gino Tommasino, probabilmente la black list è rimasta congelata fino allo scorso weekend quando qualcuno ha deciso di riutilizzarla. E' proprio questo l'obiettivo delle forze dell'ordine: capire se i D'Alessandro siano in grado di portare avanti una nuova faida. La pista al momento battuta dagli inquirenti è quella di un regolamento di conti anche in vista delle informazioni rilasciate da Belviso ma non si esclude nessuna strada. Da non tralasciare anche il business dei parcheggiatori abusivi che, secondo alcune ipotesi, veniva gestito da Antonio Fontana. Grazie al lavoro dei carabinieri, è stato possibile identificare la targa dell'auto con la quale si sono mossi i killer: quest'ultima è risultata rubata ad un reporter stabiese che aveva parcheggiato la sua vettura in disuso a due passi da Scanzano. Vista la precisione dei killer e l'attenzione nel cercare una targa adeguata, il delitto Fontana sembra essere stato premeditato. L'uomo è stato colpito da otto proiettili ed è morto prima di arrivare in ospedale, al San Leonardo di Castellammare. L'agguato di sabato sera potrà avere sicuramente degli strascichi importanti sulla camorra stabiese visto anche il clima di tensione che si respira nei quartieri.
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