Cronaca
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Castellammare - Vesuvio Pride 2025, gli organizzatori rispondono alle critiche: «Diritti e cultura fanno crescere la comunità»

Il sindaco Vicinanza: «Chiamarlo carnevalata alimenta l’omofobia». Di Leo (Pride Vesuvio): «È una lotta per la libertà di essere sé stessi». Sannino (Arcigay): «Le città inclusive crescono anche economicamente».

tempo di lettura: 4 min
09/08/2025 17:19:34

In risposta alla recente polemica sollevata dal consigliere di opposizione Mario D’Apuzzo riguardo al contributo di 30.000 euro in servizi stanziato dal Comune per lo Stabia Pride, l’associazione Vesuvio Pride, soggetto proponente e organizzatore dell’evento, interviene per fare chiarezza e respingere con fermezza le accuse.

La polemica è nata a seguito delle dichiarazioni del consigliere D’Apuzzo, che ha definito il sostegno alla manifestazione uno “spreco di risorse pubbliche” e una “carnevalata ideologica”, contrapponendo la spesa alle urgenze irrisolte della città come strade dissestate e carenza di servizi.

A queste affermazioni ha prontamente replicato il sindaco Luigi Vicinanza, difendendo la scelta dell’amministrazione. “Quella di D’Apuzzo è una polemica becera e demagogica,” ha dichiarato il sindaco. “Il Vesuvio Pride è un appuntamento importante che parla di inclusione e di difesa dei diritti civili in aree difficili. Usare la parola ‘carnevalata’ per un’iniziativa a tutela dei diritti delle fasce deboli alimenta l’omofobia. La nostra amministrazione interviene in tutti i campi a difesa dei più fragili e questo evento ne è una prova.”

Sulla stessa linea si pone Danilo Di Leo, presidente di Pride Vesuvio, associazione organizzatrice dell’evento, che si è detto “particolarmente turbato” dall’accusa. “È sorprendente che nel 2025 si possano ancora sentire affermazioni del genere,” ha dichiarato Di Leo. “Dimostrano una profonda mancanza di comprensione del significato del Pride. Dietro i nostri colori c’è la rivendicazione di una vita di sofferenze, vissuta negando la propria individualità a causa di una società che, come dimostra il consigliere D’Apuzzo, ancora oggi discrimina e fa in modo che la rete possa vomitare odio sulle persone LGBTQIA+. Il Pride non è una festa fine a se stessa, ma un momento di lotta per i diritti civili e per la libertà di essere se stessi. Non è una manifestazione esclusiva della comunità GAY, ma un evento intersezionale che da anni include le istanze di tutte le persone che sentono il bisogno di rivendicare diritti e libertà negati dal patriarcato, dalle discriminazioni e dalle guerre. Il Pride, ha concluso, “è l’orgoglio di essere se stessi, non di essere migliori di altri. La data del 20 settembre, inoltre, è stata scelta per ricordare e celebrare la laicità del nostro Stato.”

Gli fa eco Antonello Sannino, presidente di Antinoo Arcigay Napoli: “Mentre D’Apuzzo sceglie la via della polemica, noi scegliamo quella della gratitudine. Un plauso sincero va all’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia, al sindaco Luigi Vicinanza e all’assessora Annalisa Di Nuzzo per la loro visione e il loro coraggio. La loro decisione non è una spesa, ma un investimento strategico in felicità, bellezza e diritti per l’intera comunità. Investire sui diritti non è solo una questione di giustizia, ma è un motore di progresso per tutti. Fa bene alla democrazia, perché una società che accoglie è una società più forte. Fa bene alla crescita economica, come dimostrano dati concreti. Il recente rapporto sull’inclusione LGBTQIA+ e lo sviluppo economico locale, realizzato da Tortuga in collaborazione con l’associazione Edge e pubblicato da un’autorevole testata come Il Sole 24 Ore, conferma scientificamente che le città più inclusive sono anche quelle che registrano un maggiore benessere generale, sia sociale che economico. Come meridionali, legati da una profonda storia culturale al resto del Mediterraneo, dovremmo guardare con attenzione a modelli virtuosi come quello spagnolo. Lì, l’investimento convinto sui diritti civili ha generato non solo una società più equa, ma anche un ritorno economico e d’immagine tangibile per tutto il Paese”.

Il sostegno al Pride è la scelta di un’amministrazione che guarda al futuro, che non ha paura di schierarsi dalla parte giusta della storia e che comprende che i diritti di una parte della comunità sono i diritti di tutti. Castellammare di Stabia, con questa decisione, si dimostra una città moderna e all’avanguardia, pronta a raccogliere i frutti, anche economici, di una società più giusta e inclusiva.

Lo Stabia Pride si terrà il 20 settembre con un corteo da Marina di Stabia a Piazza Giovanni XXIII, seguito da dibattiti e da uno spettacolo artistico per la città, con ospiti locali e nazionali.

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