Dal prossimo 30 marzo il cantiere di Castellammare, al pari di quelli delle altre regioni italiane, dovrà riprendere le attività. La Fincantieri ha imposto le ferie forzate a tutti i dipendenti fino al 29 marzo. Finito tale periodo si appresta, dunque, a far ripartire la produzione. Uno scenario che preoccupa le tute blu che, per questo, hanno scritto al presidente della Regione Campania ed al sindaco di Castellammare di Stabia chiedendo loro di intervenire.
«Stiamo affrontando una emergenza inedita – scrivono le RSU Fincantieri - , che sta mettendo tutti a dura prova per fermare la diffusione del Covid-19 trasformatasi in “Pandemia”, colpendo in modo violento il nostro paese, e che si estende e contagia sempre più persone anche nei luoghi di lavoro, talvolta arrivando anche al decesso come capitato al collega di Muggiano nella giornata di ieri. Le Fabbriche come la nostra impegnano all’incirca un migliaio di addetti , sono porti per centinaia di camionisti che ogni giorno attraversano l’intera Italia per approvvigionare materiali necessari alle lavorazioni e che in questo difficile momento potrebbero essere fermati in quanto non trasportano beni di prima necessità».
Quindi ricordano che «l’ azienda unilateralmente e in via precauzionale ha messo in ferie forzate fino al 29 Marzo tutti i lavoratori del gruppo e adesso ci comunica la volontà di fare ripartire le lavorazioni al netto delle iniziative previste nei vari DPCM. Lavoratori che per tipologia di lavorazioni sono costretti a lavorare spalla a spalla, lavoratori che condividono spogliatoi, servizi igienici, mensa, ascensori. Troppe occasioni di possibile contagio, basta una leggerezza di una qualsiasi operazione e il rischio di focolaio diventa altissimo, aggravando ancor di più la situazione cittadina visto gli ultimi episodi di focolaio».
Per questo, hanno chiesto un intervento Regionale «mirato alla chiusura temporanea del Cantiere Navale, cosi come fatto per cantieri edili ed opere pubbliche regionali, con l’attivazione di strumenti economici per la tutela dei lavoratori, cosi come previsto dal governo centrale».
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.