Dopo le affermazioni di alcuni noti imprenditori stabiesi riguardo la difficoltà nel reperire personale, in città si è accesa la polemica. Sotto accusa, secondo alcuni imprenditori, ci sarebbero i giovani che non hanno voglia di lavorare e il reddito di cittadinanza che gli permette di stare a casa. Ad una tale affermazione in molti però non ci stanno e sul web si è scatenato il sarcasmo e l'ironia pungente che ha attaccato in maniera diretta e senza tanti giri di parole le condizioni di precarietà e di sfruttamento che gli imprenditori da anni sarebbero soliti offrire ai lavoratori. "Cercasi schiavo" è stata la scritta apparsa in diversi gruppi social e tanti sono stati i commenti in cui si punta il dito non contro i giovani ma bensì contro i salari bassi, contro l'abitudine ad assicurare i lavoratori solo quattro ore al giorno mentre invece lavorano il triplo, di assumere persone a nero e molto altro. Sotto accusa secondo molti ci sarebbero le condizioni di sfruttamento vero e proprio di molti datori di lavoro nei confronti dei dipendenti. Un ragazzo intervistato racconta che un noto bar di Castellammare gli avrebbe offerto solo 350 euro al mese per otto/nove ore di lavoro al giorno. «Non ci pago nemmeno le spese del motorino con questi soldi» ha detto schifato il ragazzo. Un'altra abitudine diffusa sarebbe quella di offrire circa cinquecento euro mensili ai ragazzi per intere giornate lavorative, talvolta in nero e senza i diritti che spetterebbero ad un lavoratore. Per questo di fronte alle accuse di "non avere voglia" molti giovani non ci stanno e allora raccontano tutte le ingiustizie di cui talvolta cadono preda. Il settore più colpito da questa penuria di personale sembra essere proprio uno di quelli che più hanno sofferto durante la pandemia: quello della ristorazione. I pareri dei ristoratori intervistati sembrano essere discordi. C'è chi dice di non avere questo problema e chi invece dice di non riuscire a trovare personale adatto. «Prima di essere un imprenditore sono stato per anni un dipendente e so benissimo che parecchie volte i titolari non sono stati proprio ligi al rispetto delle regole e delle leggi che tutelano i lavoratori. C'è qualcosa in questa nostra società che è sbagliato. Poi chiaramente non siamo tutte cattive persone ma dobbiamo ammettere che un problema di fondo c'è» ci ha raccontato uno chef di un ristorante stabiese. Particolare è la storia di un ragazzino che dice di aver ricevuto solo 10 euro di paga da un famoso lido di Castellammare per 20 ore consecutive di lavoro, ovvero sia il turno di giorno che quello di sera. Dichiarazioni e racconti alcuni allucinanti che fanno riflettere. E fa riflettere anche il fatto che a telecamere spente molti giovani raccontano le loro esperienze con la volontà di renderle pubbliche ma rifiutano di essere ripresi per paura di ripercussioni sul posto di lavoro.
Dall'altra parte però c'è chi dice di non aver problemi a trovare personale, anzi è il contrario poichè offre al lavoratore una paga adeguata e tutti i suoi diritti. Ma fa notare un particolare molto importante che sfugge alla politica e al governo: i costi elevati che un imprenditore ha per mantenere i suoi dipendenti. «Lo Stato è tuo socio senza rischio e senza investire un euro per via delle tasse che paghiamo. Le spese di un dipendente a volte ammontano quasi al suo stipendio» dice un imprenditore. Insomma, a monte di questa polemica c'è sempre il bisogno di cambiare radicalmente questa società e il sistema economico e sociale del nostro paese e per il momento la polemica sui social non accenna a cessare.
Dalla sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia presentato l'intervento per il nuovo ospedale di Castellammare di Stabia.
