Simone Giordano
Marco Carta, fermato ieri sera con una 53enne per furto aggravato alla Rinascente di piazza Duomo a Milano, è stato giudicato oggi per direttissima. Il giudice non ha convalidato l'arresto del cantante, come invece ha fatto per la donna. Carta, che era stato accusato di aver tentato di rubare magliette per 1.200 euro ma che resta comunque imputato, all'uscita del tribunale è apparso sollevato: "Riconosciuta la mia totale estraneità".
La decisione della Corte si è basata sul fatto che il cacciavite per togliere l'antitaccheggio e le sei magliette rubate (per un valore complessivo di 1.200 euro) erano nella borsa della donna. Alle t-shirt era stato tolto l'antitaccheggio ma non la placchetta flessibile che ha suonato all'uscita del negozio. La polizia sta visionando i filmati registrati dalle telecamere interne.
«E' stata chiarita la totale estraneità di Marco Carta. Il giudice non ha convalidato l'arresto e non ha applicato nessuna misura cautelare» ha detto il suo avvocato, lo stabiese Simone Ciro Giordano. Carta dovrà comunque chiarire ulteriormente la sua posizione perché resta comunque rinviato a giudizio per concorso in furto aggravato e il processo si terrà a metà settembre. Anche la donna è stata scarcerata.
Carta era alla Rinascente per comprare due costumi. Mentre usciva dal centro commerciale avrebbe riconosciuta l’amica alle prese con le forze dell’ordine che le stavano controllando la borsa. Si sarebbe quindi avvicinato e detto che conosceva la donna, che era sua amica. E’ stato per questo ritenuto complice e posto in stato di fermo per il furto.
«Un vecchio proverbio diceva "male non fare, paura non avere" – ha scritto Carta sui social - . Ho continuato a ripetermelo in attesa di vedere il magistrato e ho fatto bene a ripetermelo e ad aver fiducia nella magistratura che ha riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti. Sono molto scosso in questo momento e spero e mi auguro con tutto il cuore che la stampa e il web diano alla notizia della mia estraneità al reato di furto aggravato la stessa rilevanza che hanno dato all'arresto. In questi casi quando sai di essere ingiustamente accusato pensi alla tua famiglia e alle persone a te care che leggono notizie e si allarmano e soffrono inutilmente. Vi prego di restituire a loro la serenità che meritano. Sono una persona onesta e certamente non rubo. Grazie ancora e spero mi aiutiate per me e per loro a fare chiarezza».
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