Foto Facebook
Azienda nella lavorazione dei metalli alla periferia di Castellammare inquina il fiume Sarno e l'ambiente. Scatta il sequestro e la denuncia dell'imprenditore. Continuano incessanti i controlli disposti del Gruppo Carabinieri Forestale di Napoli finalizzati a reprimere i fenomeni di abbandono di rifiuti nonché sversamenti da parte di imprese operanti nelle aree del bacino idrologico del fiume Sarno.
I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Castellammare di Stabia eseguivano un controllo, nell’agro del Comune di Castellammare di Stabia in localita' Schito, ove vi era un’azienda operante nell’abito della lavorazione di materiali ferrosi utilizzando attrezzi alimentati dalla rete elettrica ed a miscela di gas.Dall’attività di verifica emergeva come la ditta svolgesse la sua attività priva della documentazione prevista per legge in campo ambientale.Saldatori privi di dispositivi di filtraggio, produzione e smaltimento illecito di rifiuti metallici, irregolari emissioni in atmosfera, scarichi nella pubblica fogna, questo lo scenario rinvenuto dagli investigatori che pertanto procedevano al deferimento, alla competente A.G., del titolare dell’impresa, un 62enne residente in un Comune limitrofo, e, contestualmente, al sequestro dell’intero capannone (400 mq ca.) e della pertinenza esterna (200 mq. ca.) ove erano stoccati rifiuti di vario genere (porte in legno, mobili, pneumatici ecc.).
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.