Operai fittizi assunti in Fincantieri, il pm punta sulla linea dura e chiede condanne esemplari. La vicenda riguarda le assunzioni di fruttivendoli e pescivendoli come operai nello stabilimento di Castellammare di Stabia, lavoratori che, non disponendo delle adeguate competenze, venivano poi rimbalzati da una parte all'altra in quanto “non sapevano fare nulla”. Il tutto all'oscuro dell'azienda.
Le assunzioni sarebbero state imposte da un dipendente alle ditte che operano nello stabilimento stabiese e il pm della procura di Torre Annunziata, Maria Benincasa, ha ritenuto che ci siano i presupposti per una condanna per estorsione ai danni di cinque operai. Le richieste sono pesantissime: 9 anni per il sindacalista e dipendente Antonio Vollono, 7 anni per Francesco Amoroso e Catello Schettino, 5 anni e mezzo per Catello Scarpato e 3 anni e mezzo per Ferdinando Scarpato. Le assunzioni sarebbero avvenute anche sulla scorta di un sequestro di persona nel febbraio 2015 nei confronti di un imprenditore, affinché assumesse le persone imposte da Vollono, inclusa la figlia di Amoroso, che non si sarebbe mai recata sul posto di lavoro incassando regolarmente lo stipendio. In quel contesto, si sarebbero poi consumati scioperi pilotati con ritardi anche sullo stato di avanzamento dei lavori. Toccherà ora alla difesa provare a smontare le accuse e salvare gli imputati dalla condanna.
Tante le attività che si sono svolte il primo giorno: l’incontro con i protagonisti della serie “Mare Fuori”, l’appuntamento con l’artista Jago che si è raccontato in un talk e l’esposizione della sua opera “La David”, la presenza della storica a FIAT 1500 della Rai, e tante conferenze e panel di approfondimento.