La buona qualità dei biscotti non è bastata a impedire lo stop. Dopo il blitz della guardia di finanza e dell’Asl, che l’altro giorno hanno riscontrato carenze igieniche e amministrative, oltre alla presenza di immigrati clandestini impiegati al nero, il Comune ha accolto la richiesta di chiusura del biscottificio Maresca. Già da ieri il negozio-laboratorio di via Bonito ha chiuso i battenti. Ancora non è possibile stabilire quando riaprirà. Sulla vicenda intanto nessun commento dai titolari. Pavimento non idoneo, pareti sconnesse, una mancata riqualificazione della struttura le cause che hanno indotto gli inquirenti a chiedere la chiusura dei locali, una misura cautelativa obbligatoria nonostante i biscotti sfornati siano risultati appunto di buona qualità. Una stoccata ai tanti maestri dell’arte bianca sparsi nella città delle acque, impegnati da anni nella valorizzazione su scala regionale e nazionale del prodotto nato nel 1848 da una ricetta di Concetta Riccardi. Figlia di pasticcieri, Concetta seppe trasformare la galletta di Castellammare, un impasto molto richiesto tra gli equipaggi delle tante navi che si apprestavano a salpare dal posto stabiese, in un biscotto dalle caratteristiche decisamente singolari. A forma di sigaro, fu subito apprezzato per fragranza ed inconfondibile gusto, specie accompagnato dal sapore leggermente acidulo dell’acqua della Madonna. «Per intere generazioni abbiamo lavorato alla produzione di questo biscotto conosciuto in tutto il mondo – spiega Italia Carrese, figlia del fondatore della “Premiata fabbrica di biscotti A. Riccardi di Mariano Carrese” –, affrontando e superando tante difficoltà, in quanto crediamo nella validità del nostro lavoro. Episodi come la chiusura di un biscottificio sono spiacevoli». Attualmente, a guidare la produzione degli eredi di zia Concetta nel laboratorio di viale Europa è Gianluca Terracciano. Intanto, dagli uffici dell’azienda sanitaria arriva l’invito rivolto a commercianti e artigiani, affinché provvedano a eliminare tutti i presupposti di pericolo per la sicurezza del consumatore. «Con la nuova normativa – spiega Giovanni Giordano, responsabile dell’unità operativa di prevenzione collettiva – è fondamentale la corretta tenuta della documentazione e l’idoneità dei locali». Negli ultimi tre mesi sono oltre 150 i controlli effettuati dai funzionari sanitari, in collaborazione anche con le forze dell’ordine, presso ristoranti, bar, pasticcerie e altre attività commerciali. Tra questi, soltanto il trenta percento è risultato pianamente in regola. Per il quaranta percento, invece, sono state imposte prescrizioni. Infine, al restante trenta percento, sono state elevate sanzioni fino a tremila euro.
ITALIA CARRESE: «Con il nostro biscotto cerchiamo di conservare la qualità di quei prodotti antichi altrimenti i giovani rischiano di dimenticare i sapori di un tempo».
Italia Carrese è la figlia di Mariano, fondatore della «Premiata fabbrica di biscotti A. Riccardi di Mariano Carrese», a sua volta nipote di Concetta Riccardi, la donna che quasi due secoli fa inventò la ricetta dell’ormai noto biscotto di Castellammare. All’indomani della chiusura dell’attività dei colleghi Maresca lancia un appello per la salvaguardia del prodotto. «Con il nostro biscotto cerchiamo di conservare la qualità di quei prodotti antichi – spiega Italia –, altrimenti i giovani rischiano di dimenticare i sapori di un tempo». Attualmente, alla guida dell’azienda è Gianluca Terracciano, il figlio di Italia che è riuscito ad inserire il prodotto di casa nel circuito regionale dei Sapori della Campania. «Gianluca si prodiga tanto per ottenere non solo un buon biscotto – aggiunge – ma anche per ottenere il giusto riconoscimento normativo per un prodotto che ormai vanta una tradizione secolare e che ha contribuito a rendere famosa Castellammare».
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GIULIO CLEMENTE: «Dopo questo episodio mi auguro di cuore che la nostra vecchia tradizione si possa rilanciare: è un simbolo della produzione artigianale della città».
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«Castellammare ha una lunga tradizione di panificatori, pertanto è giusto che i rappresentanti della categoria si incontrino per redigere un disciplinare sulla produzione del tipico biscotto stabiese». A lanciare l’appello è Giulio Clemente, presidente dell’Associazione commercianti stabiese. «Non è giusto gli errori di un imprenditore finiscano per danneggiare l’immagine di un’intera categoria – aggiunge Clemente –. Dopo questo episodio mi auguro di cuore che la nostra vecchia tradizione si possa rilanciare attraverso la manifattura di questo prodotto affinché diventi un simbolo della produzione artigianale della città». Tra gli operatori locali che producono i tipici biscotti stabiesi anche un membro provinciale dell’Associazione Panificatori. «Si tratta del panificio Fontana – conclude –, un nostro associato che con grande sensibilità ha svolto anche un progetto scolastico, per mostrare ai bambini come si lavora il pane, dall’impasto alla cottura».
«Vittoria importante contro una grande squadra. La dedico alla città di Castellammare ed alle vittime della funivia del Faito». Mosti. «Segnare regala sempre una grande emozione, ora vogliamo finire bene. Alla fine vedremo dove saremo e chi dovremo affrontare»