Archiviata l'inchiesta. Confermato il buon operato di Gori.
tempo di lettura: 3 minE' stato definitivamente dissequestrato il depuratore di Occhio Marino a Capri e archiviata l'inchiesta che aveva visto come indagati il Comune di Capri e la GORI.
Nei giorni scorsi, infatti, il Comando dei Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, Nucleo Operativo Ecologico di Napoli, ha notificato alla GORI il provvedimento di dissequestro.
Il depuratore era stato sottoposto a sequestro preventivo nel settembre del 2010 per la parziale depurazione dei reflui, proprio quando GORI aveva appena avviato il nuovo impianto con un innovativo sistema depurativo. Ed era normale, in questa fase, che il trattamento fosse parziale, perché si tratta di un processo che raggiunge solo gradualmente la resa ottimale.
La concessa facoltà d'uso dell'impianto ha consentito tuttavia alla società di proseguire nei lavori di potenziamento iniziati, tanto che solo poche settimane dopo il sequestro si era già raggiunto l'obiettivo finale: il 100% dei reflui depurati con caratteristiche conformi ai limiti fissati dalla normativa ambientale.
D'altra parte, già nel 2011 la Provincia di Napoli, con il provvedimento di autorizzazione allo scarico, aveva confermato il perfetto funzionamento del depuratore di Occhio Marino.
I lavori condotti da GORI sono stati resi di certo più complessi dalla particolare tutela paesaggistica del sito per superare i quali sono state adottate tecnologie di ultimissima generazione escludendo nuove edificazioni, nonché dai vincoli di carattere urbanistico. Basti pensare che per ovviare alla difficile strada di accesso, percorribile solo con carrellino elettrico, il trasporto dei materiali da terra ferma è stato eseguito con l'ausilio di elicotteri.
In questi 3 anni le frequenti analisi dell'Arpac hanno sempre confermato l'ottimo stato di salute dell'impianto e, quindi, delle antistanti acque marine. Oggi, grazie agli ulteriori affinamenti impiantistici eseguiti da GORI, quello di Capri è un impianto di trattamento all'avanguardia, in grado di garantire i migliori rendimenti di depurazione ed ottenere, così, un effluente finale compatibile con il riuso e rispettoso della particolare sensibilità dell'area interessata dagli scarichi.
"La tecnologia utilizzata - spiega il Direttore Generale di GORI, Francesco Rodriquez - è quella, decisamente avanzata, della "microfiltrazione con membrana". In pratica, il refluo è filtrato attraverso membrane con passaggio libero 400.000 volte più piccolo del millimetro, e quindi in grado di fermare anche le più piccole forme di batteri inquinanti!".
"Con il dissequestro del depuratore di Occhio Marino e con la archiviazione per i reati ambientali da parte del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica - dichiara l'AD Giovanni Paolo Marati - è stata confermata la correttezza dell'operato di GORI che, nonostante tutte le difficoltà operative e la carenza di un'adeguata normativa regionale in materia, ha proseguito imperterrita nell'opera di potenziamento dell'impianto. E oggi possiamo dire con orgoglio che, in sinergia con l'amministrazione comunale di Capri, abbiamo fornito l'Isola di un impianto di depurazione che rappresenta un caso applicativo unico nella nostra regione".
Tante le attività che si sono svolte il primo giorno: l’incontro con i protagonisti della serie “Mare Fuori”, l’appuntamento con l’artista Jago che si è raccontato in un talk e l’esposizione della sua opera “La David”, la presenza della storica a FIAT 1500 della Rai, e tante conferenze e panel di approfondimento.