Boscoreale. Il cimitero delle auto scoperto nel Parco del Vesuvio, in località Sardoncelli
Aveva messo su una sorta di cimitero di auto, nel cuore della campagna in località Sardoncelli, nella periferia rurale di Boscoreale. Qui, lontano da occhi indiscreti, aveva accumulato rottami che utilizzava per la sua attività di meccanico e che, evidentemente, non poteva tenere, anche per motivi di ingombro, all’interno della propria officina. Tutto sembrava andare per il verso giusto, fino a quando non si è materializzata ad una pattuglia del Corpo Forestale dello Stato che ha sequestrato il materiale, denunciandolo a piede libero per gestione illecita di rifiuti e ricettazione, in quanto non sarebbe stato in grado di provare, documenti alla mano, la provenienza dei pezzi presenti all’interno dell’area adibita a deposito. Nei guai è finito un trentenne di Scafati, con un precedente di polizia, anche se risalente a qualche anno fa, deferito in stato di liberà alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Una scoperta causale, certo, avvenuta, però, nell’ambito dei consueti controlli che gli agenti della stazione di Boscoreale, Cirillo, Stabile, Apicella e Padovano, coordinati dal sovrintendente Fernando Lamberti, portano avanti a tutela del patrimonio ambientale della fascia pedemontana del Vesuvio. Nel corso del blitz sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 4 autocarri, 25 semiassi, 3 rimorchi e 4 telai. Il titolare non ha saputo spiegare agli agenti la provenienza dei rottami. Quella di ieri non è che l’ultima operazione in ordine di tempo posta in essere dagli uomini e dalle donne del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Parco Nazionale del Vesuvio, la cui responsabilità è affidata al vicequestore aggiunto forestale, Antonio Lamberti. Nonostante l’organico sia notevolmente inferiore a quello di altri corpi di polizia, il Corpo Forestale dello Stato riesce a dare una buona risposta in termini di contrasto ai crimini contro l’ambiente, perpetrati nel proprio raggio di azione. Un obiettivo, questo, non facile, anche perché, molto spesso accade che manca nei cittadini che si rendono responsabili di determinate condotte la percezione di aver commesso un fatto penalmente rilevante e di dover quindi rispondere alla magistratura. Questo accade, soprattutto, per il fenomeno dell’abusivismo edilizio. È proprio per scongiurare la presenza di eventuali costruzioni “fuorilegge” che una delle volanti della stazione di via Armando Diaz si era inoltrata nella estrema periferia rurale del paese. Quando gli investigatori si sono resi conto di aver individuato un cimitero di auto del tutto sconosciuto alle autorità, dove, peraltro, non sarebbero state adottate le precauzioni necessarie a preservare il sottosuolo da eventuali casi di inquinamento, hanno dovuto, giocoforza, intervenire così come prescrive il codice penale ed il testo unico delle leggi in materia ambientale. Le verifiche, comunque, proseguiranno anche nei prossimi giorni, anche con l’ausilio di elicotteri e degli strumenti tecnologici di cui sono provvisti i componenti delle varie stazioni presenti sul territorio.
«Vittoria importante contro una grande squadra. La dedico alla città di Castellammare ed alle vittime della funivia del Faito». Mosti. «Segnare regala sempre una grande emozione, ora vogliamo finire bene. Alla fine vedremo dove saremo e chi dovremo affrontare»