Carmine Caiazzo - Immagine del web
Il 5 maggio 2005 decapitò e fece a pezzi l'assicuratore Giuliano Vanacore nel retro della sua bottega. Undici anni dopo, il macellaio Carmine Caiazzo è tornato in libertà. La storia del suo arresto è rimasta a lungo nell'immaginario collettivo degli stabiesi. La Polizia, infatti, trovò il corpo di Vanacore nelle celle della sua macelleria, spezzettato e imbustato prima di passare al macero. Il giorno seguente all'interno di una discarica fu rinvenuta la testa di Vanacore su indicazione del killer. Tante storie circolavano in città in merito ad una vicenda a tinte fosche che ha acquisito la ribalta nazionale per i suoi clamorosi risvolti. La condanna iniziale per Caiazzo fu di 30 anni da scontare nel carcere di Poggioreale, pena poi ridotta a 27 anni. Successivamente l'uomo è stato trasferito a Viterbo, dove pare che abbia tenuto una condotta impeccabile, frequentando corsi scolastici presso l'istituto magistrale statale Santa Rosa e conseguendo anche il diploma. Nonostante debba scontare ancora 16 anni, Caiazzo adesso sta beneficiando di permessi premio che gli consentono di entrare e uscire dalla casa circondariale di Rebibbia, trascorrendo il tempo libero nella periferia romana, in cui ha trovato residenza.
Base Popolare Democratici e Prograssisti, dopo l'ennesima critica di immobilismo alla maggioranza del sindaco Vicinanza,annunciano il loro "passo laterale".