Cronaca
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S.M. La Carità: Trovato il liquore alla droga

Distillato di marijuana in casa di ventiquattrenne.

tempo di lettura: 2 min
di Maurizio Cerino
06/07/2007

Un liquore stupefacente... non perché lascia attoniti, meravigliati, ma proprio perché è a base di stupefacente. Rosolio alla marijuana da cui vien fuori il nome marijuncello. Se ne parlava da tempo, a Sant’Antonio Abate, a Santa Maria la Carità, Gragnano, anche ad Agerola. Addirittura servito in alcuni locali, ma soltanto a quella clientela superfidata, in grado di tener ben custodito un segreto a rischio manette. Una leggenda? Non proprio perché il sol parlarne poggia su un fondamento di verità. E i carabinieri, alle cui orecchie era giunta la stessa voce, hanno deciso di vederci chiaro. Anche perché non più tardi della settimana scorsa, gli stessi militari della stazione di Sant’Antonio Abate avevano sequestrato 300 chilogrammi di maijuana. Che non è propriamente una dose per uso personale né, tantomeno, da spaccio locale. Una coltivazione su terreno demaniale, circondata da erbacce, in località San Paolo, nelle vicinanze del Rivo Vena bianca. da quell’operazione i militari della stazione, con il supporto dei colleghi della compagnia di Castellammare, hanno battuto la pista dei fruitori e dei venditori di “erba”. Pista che li ha condotti in casa di Gaetano Benisatto, 24enne, con denunce penali nel suo passato. E lì, durante la perquisizione, dopo aver trovato un ciclomotore rubato, è stata trovata una bottiglia da tre quarti di litro di liquore a base di maijuana; un involucro di cellophane contenente 100 grammi di marijuana; due piante di “cannabis indica” coltivate in vaso e dell’altezza di circa 2 metri in stato di fioritura, del tutto simili per stato di crescita a quelle di località San Paolo; un bilancino di precisione. Il “rosolio alla marijuana” conteneva anche un rametto di cannabis all’interno, come le confezionio di liquore alle erbe, tipo le grappe alla ruta o altri rosoli. La ricetta, come nella migliore delle tradizioni, resta segreta. Una variante per ciascun autore, per dare quel tocco personale. Ma il risultato è sempre lo stesso: quello di un pericolosissimo mix a base di alcol e droga. Con quello che ne consegue.

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