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Il Porto di Castellammare passa sotto la giurisdizione dell'Autorità Portuale di Napoli

In arrivo una pioggai di finanziamenti per la riqualificazione delle strutture.

tempo di lettura: 3 min
20/07/2007

L’ultima riunione del comitato portuale di Napoli prima delle ferie estive si chiude con una novità di grande rilievo. Il porto di Castellammare di Stabia finisce sotto la giursidizione dell’AUtorità portuale di Napoli. Non solo. E' stato aggiornato l'elenco annuale dei lavori 2007 e del programma triennale 2007-2009: sono superiori ai 237 milioni di euro i finanziamenti disponibili per il 2007 di cui 160 milioni di euro sono quelli relativi all'intervento per la costruzione del nuovo terminal contenitori di Levante. Sul tavolo c’era anche la questione dei riparatori navali. "La novità principale - rimarca lo stesso presidente dell'Autorità portuale di Napoli, Francesco Nerli - è l'ampliamento delle nostre competenze al porto di Castellammare di Stabia“. Nerli rileva inoltre il fatto che rispetto al primo piano annuale si sono aggiunti alcune decine di milioni di euro di finanziamenti da destinare al Nuova terminal di Levante. Saranno utilizzati per i lavori di adeguamento della nuova darsena a terminal contenitori mediante colmata. “E' intenzione - osserva Nerli - di far partire a breve la gara d'appalto per un ulteriore modulo di lavori che comprende la realizzazione delle strutture della cassa di colmata e di banchina. E' stato quindi affrontato le problematiche scaturite dalle osservazioni inviate dall'Antitrust all'Autorità Portuale in merito al regolamento per l'esercizio dei bacini di carenaggio del porto di Napoli". Nerli, dopo aver precisato che "l'Antitrust riconosce la positività del Regolamento", ha detto che "l'auspicio dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è che vi sia una maggiore attenzione su due punti su cui invito il comitato portuale a riflettere: l'opportunità di coinvolgere il comparto dei riparatori navali per verificare il miglioramento del Regolamento in merito al tempo previsto per la domanda di immissione delle nave in bacino e all'uso delle aree adiacenti". "E' nostro dovere - sostiene - individuare una modalità per far ripartire il piano di riordino della cantieristica. Nel piano rientra, come si ricorderà, l'acquisto del Bacino 5 da parte dell'Autorità portuale per poi affidarlo al consorzio di riparatori costituitosi a suo tempo". Il comitato portuale conviene sulla procedura individuata dal presidente Francesco Nerli e passato quindi ad esaminare e approvare l'aggiornamento del Pot (Piano operativo triennale) relativo all'anno 2007, lo strumento che stabilisce gli obiettivi da raggiungere definendo i piani che ne consentono il raggiungimento e le eventuali verifiche. Quattordici capitoli per impostare, analizzare, definire le linee di sviluppo dello scalo partenopeo. "Un piano che presenta un'idea chiara e precisa - ha sostenuto Nerli - su ciò che il porto di Napoli ampliato per ora al porto di Castellammare di Stabia è e sarà nel panorama della portualità italiana e europea: un sistema portuale strategico nei confronti dei porti del Mediterraneo sia sotto l'aspetto geografico-economico e sia della diversità e molteplicità di traffici che in esso si svolgono. Un sistema portuale di livello internazionale grazie ai risultati raggiunti in questi ultimi anni nel settore croceristico, commerciale, dell'industria delle riparazioni navali e della cantieristica". Si prevede per il nuovo triennio 2007-2009 l'allargamento delle competenze dell'Autorità portuale di Napoli al porto di Castellammare di Stabia, il piano di spostamento del traffico dei traghetti dal Beverello a Calata Porta Massa, il dragaggio dei fondali sbloccati nell'ultima legge finanziaria e che rappresenta la "condizione primaria per lo sviluppo e il rilancio delle attività portuali". Traffico passeggeri. Il Pot punta a migliorare e a potenziare i tre 'sottosegmenti' presenti nello scalo. "Se il settore delle crociere - è scritto nel Pot- è quello che negli ultimi tempi ha fatto registrare il maggior tasso di incremento, non bisogna trascurare il forte impulso competitivo che viene dal settore del cabatoggio-autostrade del mare, né le prospettive di sviluppo del traffico del golfo in sinergia con il rilancio del turismo a Napoli".

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