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Dal 15 ottobre al via l'accensione dei riscaldamenti

Si parte nel Nord Italia. Attenzione al fornitore, prezzi del gas -24% su ottobre 2024

tempo di lettura: 3 min
di Ansa
12/10/2025 08:06:40

Apartire dal prossimo mercoledì 15 ottobre nella stragrande maggioranza delle province del Nord Italia e nelle province di montagna del Centro e del Sud (ad esempio L'Aquila, Perugia, Potenza ed Enna) sarà possibile accendere gli impianti di riscaldamento.
Attenzione però alla zona climatica in cui si risiede, agli orari di accensione dei termosifoni, alle temperature impostate e alle regole stabilite da Comuni e condomini, per evitare di pagare multe che possono arrivare anche a 3mila euro.
Lo ricorda Assium l'associazione degli utility manager, che invita i consumatori a controllare le tariffe previste dal proprio contratto di fornitura gas, considerato che i prezzi sui mercati di riferimento risultano in sensibile calo del 24% rispetto al 2024.
Escludendo i territori di Belluno, Cuneo e Trento (Zona F), non sottoposti ad alcuna limitazione trattandosi di aree in alta montagna, i cittadini che potranno accendere i riscaldamenti a partire da mercoledì sono quelli della cosiddetta zona E comprendente le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L'Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza.

Dovranno aspettare il primo novembre i cittadini che abitano in Zona D ovvero nelle province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo.

Salvo crollo imprevisto delle temperature, per gran parte delle province del Sud Italia si passa al 15 novembre: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto (zona C). Infine dovranno attendere il primo dicembre gli abitanti di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani, Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa (zone A e B). 

La normativa vigente stabilisce anche le regole circa gli orari di utilizzo dei riscaldamenti, la data di spegnimento e le temperature massime consentite. Ad esempio nella zona A (le zone più calde dell'Italia) i termosifoni potranno funzionare per un massimo di 6 ore giornaliere e solo fino al 15 marzo; nella zona B per 8 ore al giorno e fino al 31 marzo; nella zona C per 10 ore sempre fino al 31 marzo; nella zona D per 12 ore fino al 15 aprile; in zona E per 14 ore al giorno fino al 15 aprile.

La legge stabilisce anche le temperatura dei termostati: 18°C (con una tolleranza fino a 20°C) per tutti gli edifici dedicati ad attività industriali o artigianali; 20°C (con una tolleranza fino a 22°C) per tutti gli altri edifici, ambienti domestici compresi.

I sindaci, con propria ordinanza, possono ampliare o ridurre i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti, nonché stabilire riduzioni di temperatura massima consentita. Allo stesso modo i singoli condomini possono deliberare regole diverse, senza però eccedere i limiti imposti dalla normativa nazionale. Chi non osserva le disposizioni rischia multe salate, da un minimo di 500 euro a un massimo di 3mila euro, cui possono aggiungersi altre multe previste dai Comuni fino a 800 euro.

Poiché nei mesi invernali si concentra l'80% dei consumi di gas è probabile un aumento dei prezzi. Ma Assium esorta a vigilare perché il prezzo della materia prima sui mercati registra una sensibile riduzione, con il Psv che nella media di ottobre (0,328 euro a Smc) risulta in calo del 24% rispetto a ottobre 2024 (0,432 euro a Smc). Anche l'indice del Gme registra nello stesso periodo un prezzo medio in diminuzione del 23%. "Questo è il momento opportuno per valutare un cambio di fornitore e ottenere una offerta sul gas più conveniente che ci consenta di risparmiare anche molto sulla spesa relativa al riscaldamento in casa", afferma il presidente Federico Bevilacqua.

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