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Campania - Verso le regionali. «Bisogna battere la destra e lanciare un programma condiviso»

Scala (SI): «Bisogna mettere al centro la coesione sociale, lo sviluppo economico, la trasparenza amministrativa, la lotta contro le ecomafie».

tempo di lettura: 3 min
11/11/2019 08:46:06

«Gli ultimi dati del rapporto Svimez indicano la realtà di una Campania in forte affanno. Ne fotografano la debolezza del sistema economico, la fragilità del tessuto sociale, l’aggravarsi dei livelli di disuguaglianza. Le crisi industriali, dalla Whirlpool alla Mecfond, non trovano soluzione e confermano il progressivo svuotamento del ruolo produttivo della Campania». Lo ha detto Tonino Scala, coordinatore Sinistra italiana Campania.  

«In termini di disoccupazione - prosegue Scala - , soprattutto giovanile e femminile, di mancata crescita, di fuga al nord per lavorare o curarsi nel Mezzogiorno solo la Calabria fa peggio. La nostra regione rappresenta un caso di scuola in negativo. La sensazione è che continuando su questo piano le cose possano solo peggiorare. Quali possano essere le conseguenze sul piano elettorale di un così chiaro fallimento amministrativo e politico è facilmente prevedibile. Come si è visto già in Umbria, una società piegata dalle difficoltà, intimorita dal futuro e sfiduciata dalla politica diventa pronta a consegnarsi ai falsi messaggi di protezione di una destra che è ormai già ampiamente penetrata nella società meridionale. Salvini del resto sta basando la sua strategia di ritorno al potere più sull’obiettivo della  metodica conquista delle regioni meridionali  che sul logoramento del governo». 

«Le prossime regionali - sottolinea il coordinatore Sinistra italiana Campania - si collocano in questo quadro estremamente complesso. Appare difficile pensare di fronteggiare una destra arrembante con il ritorno dell’uguale, con la ripetizione di una propaganda stanca e senza rapporto con la realtà  e di metodi di riproduzione del consenso insopportabili. Tutti i soggetti politici che considerano la possibilità che la destra vinca in Campania un pericolo hanno il dovere  di non chiudersi in un dinamica autoreferenziale. L’apologia dell’ 1% in purezza è irresponsabile prima che insostenibile sul piano della razionalità politica. L’urgenza è invece quella di costruire un largo schieramento che si opponga al primo fenomeno di una destra radicale di massa della storia repubblicana. Non semplicemente agitando  la retorica dell’argine democratico. La necessità è quella di indicare una via d’uscita dalla crisi economica e sociale, di mettere in campo una prospettiva di discontinuità rispetto a duraturi ma logori sistemi di potere, di crescita dell’occupazione e dell’inclusione sociale».

«In questa cornice deve collocarsi una necessaria tensione all’unità della sinistra, possibilmente in tutte le sue articolazioni - è l'invito di Scala - E’ innegabile che  la prima ragione della disaffezione registrata in questi anni siano state la frammentazione  e la reciproca contrapposizione. Non si capisce la crisi di consenso se non si parte dalla crisi di credibilità di cui cui soffre ogni sinistra, moderata o radicale che sia. Per questo Sinistra italiana rivolge  a tutte le forze democratiche, ai partiti, alle forze sociali, alle esperienze amministrative progressiste l’appello a creare le condizioni per un’ampia convergenza programmatica e politica che abbia non solo l’obiettivo di battere la destra ma di lanciare un programma condiviso che metta al centro la coesione sociale, lo sviluppo economico, la trasparenza amministrativa, la lotta contro le ecomafie. Crediamo che solo in questo modo si possa invertire il declino, contrastare le spinte non sopite a una secessione di fatto e consentire a milioni di cittadini della Campania di tornare a coltivare il futuro nella propria terra. Noi siamo pronti a fare la nostra parte» ha concluso.

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