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Servizi digitali, in arrivo altri 310 milioni per la Pubblica Amministrazione

tempo di lettura: 4 min
28/09/2022 14:25:32

Continua il lavoro dello Stato per digitalizzare i servizi offerti dalle Pubbliche Amministrazioni ai cittadini, nell'ottica di raggiungere gli obiettivi fissati nel piano Italia Digitale 2026, incluso nel più ampio quadro del PNRR: sono infatti in arrivo altri 310 milioni di euro da ripartire sul potenziamento dei quattro strumenti principali introdotti per migliorare il rapporto tra cittadini e P.A. Ecco più nel dettaglio cosa prevedono gli avvisi aperti e come Comuni e altri enti possono accedere ai voucher.

Continua la trasformazione degli uffici pubblici

Con l'obiettivo di rendere più efficienti le relazioni tra cittadini ed enti, in questi anni si sta lavorando in maniera serrata per rendere disponibili soluzioni digitali avanzate all'interno degli uffici pubblici e garantire un più facile accesso ai servizi da parte dei cittadini. È in quest'ottica che si stanno muovendo gli uffici preposti alla gestione dei fondi arrivati con il PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in linea con i traguardi fissati nella strategia di Italia digitale 2026.

Il gap accumulato dal settore pubblico rispetto a quello privato, in cui la digitalizzazione ha rappresentato una vera e propria rivoluzione sia in campo lavorativo che nel semplice intrattenimento, come dimostra il successo di piattaforme dedicate allo streaming audiovisivo o di quelle dedicate all'uso di giochi come il poker e agli altri cosiddetti eSport, era ormai divenuto un problema centrale per lo Stato, che non poteva più prescindere dall'adozione delle nuove tecnologie per garantire maggiore rapidità ed efficienza.

Ecco dunque la definizione di una strategia volta a portare l'Italia tra i Paesi più avanzati in Europa entro il 2026, lavorando proprio sulla transizione digitale con particolare riferimento a due assi di intervento: digitalizzazione della P.A. e investimenti su infrastrutture e reti ultraveloci, con circa 6,7 miliardi di risorse per ciascuno di essi.

Nuovi fondi in arrivo e obiettivi già raggiunti

Il lavoro di modernizzazione e digitalizzazione ha già raggiunto importanti obiettivi negli ultimi anni, come dimostrano l'introduzione dell'identità digitale (SPID e CIE) o l'adozione dell'app IO, della nuova Piattaforma Notifiche Digitali e del sistema di pagamenti PagoPA, che hanno facilitato la gestione online di numerose problematiche, tuttavia il percorso da fare per arrivare a una completa automazione e al raggiungimento di tutte le fasce sociali è ancora lungo.

In questa direzione si muovono le nuove risorse annunciate dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fondi a cui possono accedere tutti i Comuni italiani e altri enti pubblici come scuole e università, ASL, regioni e province, che ammontano a 310 milioni di euro.

In particolare, sono stati pubblicati diversi avvisi sul sito PA Digitale 2026, all'interno dei quali è possibile visionare la ripartizione dei fondi: 230 milioni vengono destinati al rafforzamento delle piattaforme abilitanti (30 per identità digitale, 70 per app IO e 130 per pagoPA), mentre altri 80 milioni sono a disposizione dei Comuni per integrare due tipologie di servizi, ossia uno per notificare le violazioni al codice della strada e un altro a scelta tra sei tipologie di atti, come ingiunzioni fiscali e riscossione tributi.

Come è possibile richiedere i fondi

Gli enti che intendono richiedere i fondi previsti dal piano possono accedere a PA digitale 2026, la piattaforma introdotta a novembre dello scorso anno per fornire un unico punto di accesso alle risorse destinate, per l'appunto, alla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. Qui ogni ente può prendere visione degli avvisi pubblicati e inviare la propria candidatura, seguendone successivamente stato di avanzamento ed eventuali integrazioni.

In particolare per ciò che riguarda gli 80 milioni messi a disposizione dei Comuni, non è previsto l'obbligo di presentare un progetto ma basta accedere alla piattaforma e seguire la procedura per poter ottenere un voucher, sulla base del quale viene poi verificato il raggiungimento degli obiettivi fissati negli avvisi.

Si tratta dunque di un'opportunità da non perdere, che sembra essere stata ben compresa dalle piccole e grandi realtà italiane, dal momento che attualmente ben il 95% dei Comuni risulta candidato ad almeno un avviso presente sulla piattaforma e che oltre 17mila pubbliche amministrazioni sono già registrate sulla stessa.

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