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Torre Annunziata - Il sistema Ariano e la tangentopoli al Comune: il mirino degli inquirenti sui colletti bianchi

La terza ordinanza di arresto nei confronti dell’ex dirigente dell’ufficio tecnico riguarda l’ennesima mazzetta per un appalto pubblico. Ed ora si indaga sul possibile coinvolgimento della politica nel giro di tangenti. A novembre via al processo per l’ex vicesindaco Luigi Ammendola, scarcerato dal Riesame.

tempo di lettura: 2 min
di red
12/10/2021 17:52:33

Tre tangenti per assegnare gli appalti pubblici. Il sistema Ariano si è insinuato nel Comune di Torre Annunziata, travolto dallo scandalo tangentopoli che ha messo a soqquadro l’ufficio tecnico. L’ex dirigente Nunzio Ariano è stato raggiunto ieri dalla terza ordinanza di custodia cautelare. Stavolta l’accusa è quella di aver preso una mazzetta per lavori di pitturazione e manutenzione degli infissi nell’asilo nido di via Parini. L’ennesima dopo quelle che hanno riguardato la ditta dell’imprenditore Vincenzo Supino per i lavori di adeguamento alle norme Covid alla scuola Siani in via Tagliamonte e i lavori di manutenzione agli isolati 4 e 5 degli alloggi comunali al Penniniello.

Nel mirino degli investigatori, in ogni caso, ora c’è soprattutto la parte politica. L’arresto del vicesindaco Luigi Ammendola, maresciallo della finanza poi scarcerato dal Riesame, ha aperto un varco nell’inchiesta che vede coinvolti anche i colletti bianchi che, secondo gli inquirenti, risulterebbero implicati negli affari loschi e nel giro di tangenti con l’ufficio tecnico. Ariano, in pratica, sarebbe il braccio armato di un sistema in cui più di un politico ha tratto beneficio. Fra un mese, intanto, si conosceranno le sorti di Ammendola, per il quale dovrà pronunciarsi la Cassazione. Mentre il 21 ottobre inizierà il processo ad Ariano, che ha scelto il rito abbreviato. Resta da capire se l’ex dirigente comunale manterrà la linea tenuta finora oppure deciderà di vuotare eventualmente il sacco su altri possibili complici del sistema.

Ma intanto la tangentopoli torrese continua a farsi largo in una città sconvolta anche dalla faida tra clan, che sta spargendo sangue, terrore e morte nelle strade nelle piazze del centro e della periferia. La camorra, infatti, sta approfittando di una politica debole e sfilacciata per prendere il sopravvento in città. E il Pd regionale, che in passato aveva invocato l’arrivo della commissione d’accesso al Comune di Torre Annunziata, oggi non invoca più l’arrivo degli ispettori presso l’ente, nonostante vicende ben più gravi verificatesi di recente nelle stanze della politica torrese. Una vicenda che nei prossimi mesi si arricchirà di nuovi capitoli, in attesa di comprendere il destino del sindaco Vincenzo Ascione e il futuro di una classe politica che sembra sempre più indifesa dinanzi alla corruzione e al malaffare che si è insinuato a Palazzo Criscuolo.

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