Il dado ormai è tratto. Roberto Fico, ex presidente della Camera, è sempre più in pole per diventare il candidato governatore del centrosinistra alle prossime regionali in Campania. L’annuncio potrebbe arrivare nei prossimi giorni, in occasione della visita a Napoli del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Il percorso che ha portato al nome di Fico si è rafforzato negli ultimi giorni grazie al lavoro del commissario regionale del Pd, Antonio Misiani, che ha incontrato sia Fico sia il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, trovando convergenza con il progetto politico che vede anche Piero De Luca destinato alla guida della segreteria regionale dem.
Il campo largo, dunque, si presenta compatto e pronto a lanciare una campagna elettorale che avrà nella figura di Fico un riferimento per tenere insieme le diverse anime della coalizione. Per l’ex presidente della Camera sarà una sfida nuova, ma al tempo stesso coerente con la sua storia politica e con l’impegno sempre rivendicato per la Campania.
Molto diversa, invece, la situazione nel centrodestra, dove la scelta del candidato presidente resta ancora un rebus. In prima fila c’è Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri. Il nodo da sciogliere è la compattezza della coalizione: senza l’appoggio convinto di tutti i partiti, il rischio di divisioni resta alto.
Accanto a lui si fa strada l’ipotesi di Mara Carfagna. Una candidatura che potrebbe spostare equilibri e attrarre un elettorato trasversale, ma che resta solo un’opzione in valutazione.
Infine, prende corpo anche l’ipotesi di Giosy Romano, attuale coordinatore della Struttura di Missione ZES Unica, figura con esperienza amministrativa e capacità di interlocuzione con il mondo produttivo. La sua candidatura sarebbe la carta per allargare i confini del centrodestra, coinvolgendo forze civiche e pezzi di società civile.
Lo scenario, quindi, è chiaro: il centrosinistra ha trovato la sua sintesi e si prepara a lanciare la campagna con l’investitura di Fico, mentre il centrodestra appare ancora alla ricerca di una linea condivisa. Una differenza di passo che potrebbe rivelarsi determinante nelle prossime settimane.
La Campania si conferma così un terreno politico centrale, banco di prova per equilibri nazionali e locali. La scelta dei candidati non è solo questione di nomi, ma di visioni: da un lato un centrosinistra che punta sulla compattezza e su una figura di rilievo nazionale, dall’altro un centrodestra che deve ancora trovare la sintesi tra le sue anime per presentarsi competitivo. In mezzo, una campagna elettorale che si preannuncia intensa, destinata a segnare il futuro politico della regione.
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