C’è un tratto di costa che per anni è rimasto sospeso, stretto tra sabbia e vegetazione, tra memoria industriale e desiderio di balneazione. Ora quel confine sfumato, che corre dalla banchina “Zi Catiello” fino al Cannetiello, torna al centro di una visione urbana più ampia. Il Comune di Castellammare di Stabia ha ufficialmente messo in moto la macchina progettuale per la riconfigurazione del waterfront della Villa Comunale, affidando l’intero pacchetto tecnico – dalla progettazione alla direzione lavori – a una società specializzata. L’atto segna un passaggio chiave nel percorso avviato dall’amministrazione già nel 2024, quando l’arenile stabiese è tornato pienamente fruibile dopo le operazioni di recupero e bonifica. Oggi l’obiettivo si alza: non solo restituire la spiaggia, ma ripensare il rapporto tra mare, verde pubblico e città. Il progetto riguarda un’area vasta – circa 40mila metri quadrati – caratterizzata dalla promiscuità tra superfici sabbiose e zone ricoperte da vegetazione spontanea. L’idea è chiara: aumentare la superficie della Villa Comunale, ampliare le aree drenanti, potenziare il verde e migliorare la qualità complessiva dello spazio urbano affacciato sul mare. In altre parole, trasformare il waterfront in un luogo continuo, leggibile, vivibile. Il valore complessivo dell’incarico è di circa 168mila euro. Il servizio affidato copre tutte le fasi: progetto di fattibilità tecnico-economica, progetto esecutivo, indagini geologiche e archeologiche, analisi di laboratorio, direzione lavori e coordinamento della sicurezza. Un percorso che dovrà concludersi in tempi rapidi: 91 giorni dalla firma del contratto, con la possibilità di consegna anticipata per accelerare l’avvio delle attività. Dal piano si intravede una scelta politica e urbana precisa: ricucire il fronte mare con il tessuto cittadino, superando la frammentazione che per anni ha segnato uno dei luoghi simbolo di Castellammare. Non un intervento isolato, ma un tassello di una strategia più ampia che punta a valorizzare la costa come bene pubblico, spazio di socialità e risorsa ambientale. Il mare, insomma, torna a essere protagonista. E questa volta non solo come orizzonte, ma come parte integrante della città.
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