Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello dell’ex Sindaco Cimmino e degli amministratori ricorrenti, sotto un duplice profilo, dichiarando la nullità della sentenza emessa dal Tar del Lazio. Il Giudice di appello ha rilevato anzitutto che i ricorrenti non hanno potuto svolgere nel giudizio di primo grado “compiutamente” il proprio diritto di difesa a fronte del mancato deposito da parte del Ministero dell’Interno degli atti istruttori del procedimento di scioglimento comunale. Sul punto è intervenuto Nello di Nardo, commissario cittadino di Forza Italia: «Il dispositivo del Consiglio di Stato conferma le sensazioni che abbiamo avuto sin dalla prima lettura della sentenza del Tar. Le perplessità e i dubbi su quella sentenza sono state suffragate dai giudici di Palazzo Spada, secondo i quali la “estrema genericità delle motivazioni” non consente “in alcun modo di comprendere il percorso logico-giuridico su cui il Tar ha fondato le proprie conclusioni"»
«Sono trascorsi quasi due anni dallo scioglimento del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia e attendiamo ancora di comprenderne le reali motivazioni: non c’è nulla di concreto, infatti, che possa anche solo minimamente giustificare l’azzeramento della democrazia a Castellammare. Il Consiglio di Stato ha smantellato anche la teoria del “più probabile che non” su cui il collegio in primo grado aveva costruito la sua tesi per bocciare il ricorso: un dispositivo che farà giurisprudenza e che conferma una volta di più la fondatezza delle nostre rimostranze e dell’ingiustizia perpetrata nei confronti dell’intera Città. Sarebbe stato molto più semplice, infatti, confermare la bocciatura del ricorso, ma ai giudici è apparsa evidente l’assenza di motivazioni per giustificare questo scioglimento.»
«E intanto c’è qualche “tifoso” dello scioglimento che ora si chiede perché siamo arrivati a questo, dopo quasi due anni, addossando responsabilità persino alla magistratura: sarebbe opportuno piuttosto riflettere su quanto quel “tifo” fosse basato sul nulla e sul danno che quell’atteggiamento ha arrecato alla Città, macchiata da un’onta che non meritava. L’esigenza di chiarezza, alla base della democrazia, dovrebbe accomunare tutti e non può rappresentare un diritto da esercitare ad orologeria, come una certa parte politica è solita fare, adottando le consuete pratiche “demolitorie”, dopo aver dimostrato a più riprese di non essere in grado di costruire nulla di buono per rendere giustizia alla Città”.»
La Sagra della Melanzana, giunta alla sua 28ª edizione, ha concluso il Luglio Sammaritano con un grande successo, grazie alle deliziose pietanze a km zero e alla partecipazione entusiasta di tanti volontari. Un evento che ha visto una crescente affluenza di avventori e turisti, testimoniando il forte legame con le tradizioni locali. Le parole del presidente della Pro Loco, Gianpaolo Di Ruocco che da l'appuntamento al prossimo anno.