Sandro Ruotolo lascia il Consiglio comunale di Castellammare di Stabia. Le dimissioni sono arrivate dopo il voto favorevole al bilancio di previsione, un passaggio che l’esponente del Partito Democratico definisce “un atto di responsabilità verso la città” per garantire continuità amministrativa e servizi essenziali.
Ma il giudizio sull’azione dell’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Vicinanza è netto e durissimo: «Questa amministrazione non è stata all’altezza della situazione. Non è stata un argine alla camorra», scrive Ruotolo nella comunicazione con cui ufficializza l’addio all’Aula.
Parole che arrivano in risposta anche alle dichiarazioni del sindaco, secondo cui eventuali dimissioni avrebbero rappresentato una vittoria per la criminalità organizzata. Una tesi che Ruotolo ribalta: «Le dimissioni imporrebbero ai partiti una riflessione seria sul ruolo delle liste civiche. La camorra prospera dove la politica è debole e trova terreno fertile nel proliferare di liste civiche dell’ultimo minuto, veri e propri comitati elettorali del “partito degli eletti”».
Ruotolo non esclude nemmeno l’ipotesi più estrema di uno scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, sostenendo che anche in quel caso ci sarebbero “tempo e spazio per ricostruire un rapporto sano, trasparente e credibile tra politica e cittadini”.
Eletto come capolista del Partito Democratico dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche e il lungo commissariamento, Ruotolo rivendica il mandato ricevuto: essere un presidio politico e civile nella battaglia per la legalità. «Quelle elezioni avrebbero dovuto segnare una discontinuità netta», sottolinea, spiegando di aver messo a disposizione della città la propria storia e credibilità.
Nel suo intervento richiama anche il lavoro svolto con l’Università Federico II di Napoli per la creazione dell’Osservatorio sulla camorra stabiese, che ha analizzato dinamiche elettorali e territoriali nei quartieri più esposti alla pressione criminale. Un’attività che, secondo Ruotolo, ha fatto emergere criticità significative, anche in relazione al voto e al coinvolgimento di consiglieri comunali di maggioranza.
«Nel frattempo – scrive – è cresciuta l’attenzione della magistratura antimafia e della Prefettura sull’azione amministrativa del Comune». Un dato che, a suo giudizio, chiama tutti a un’assunzione di responsabilità, anche alla luce di collegamenti emersi tra esponenti del Consiglio comunale e la criminalità organizzata, tra rapporti di parentela e intercettazioni telefoniche con figure apicali dei clan.
Da qui la decisione finale: «Ritengo di aver esaurito la funzione per la quale sono stato eletto. Continuare a sedere in quest’Aula non aggiungerebbe nulla a un impegno che per me resta inderogabile».
Ruotolo assicura che la sua battaglia non si ferma: «La lotta alla camorra non ammette ambiguità. Continuerò senza compromessi, dentro e fuori le istituzioni». Un messaggio che chiude con un appello alla città: «Castellammare merita trasparenza, legalità e fiducia nel futuro».
Le dimissioni di Ruotolo aprono ora una fase delicata per la politica stabiese, tra tensioni istituzionali, interrogativi sul futuro dell’amministrazione e un clima di crescente attenzione da parte degli organi dello Stato.
La soddisfazione del tecnico gialloblù. «Felice per la squadra, questo gruppo ha superato fulmini e tempeste»