Tre grandi opere segnano il dibattito politico e amministrativo a Castellammare di Stabia: il nuovo ospedale sul Solaro, il progetto Savorito e il complesso delle Terme.
Per l’ospedale, i lavori procedono per la realizzazione del nuovo polo sanitario, considerato strategico dall’amministrazione. Recentemente, l’inchiesta dell’antimafia ha rivelato tentativi di infiltrazione del clan di Scanzano sui lavori. Gli interessi illeciti sono per ora stati sventati dall’azione giudiziaria che ha decapitato la cosca, ma il caso ha acceso un dibattito sulla sicurezza e la trasparenza dei cantieri pubblici.
Savorito rappresenta un’altra sfida. Il progetto, che avrebbe beneficiato di 15 milioni di fondi Pnrr, ha subito un duro colpo con la perdita dei finanziamenti. Il sindaco assicura che l’opera si farà, ma serviranno risorse comunali per rigenerare un quartiere che per anni è stato considerato una roccaforte della criminalità e dello spaccio. I tempi di realizzazione restano incerti e l’esito finale non è garantito, ma la priorità resta confermata dall’amministrazione.
Per le Terme, invece, la situazione appare più complicata. I 12 milioni del Pnrr destinati all’opera sono a rischio e l’impressione generale è quella di una gestione “a vista”, senza una strategia chiara. Dopo oltre un decennio di attese e difficoltà, le Terme continuano a rappresentare una ferita aperta per la città, con la percezione diffusa che un’altra occasione possa andare persa.
Tra cantieri in corso, progetti da rilanciare e fondi da recuperare, Castellammare di Stabia si trova a un bivio: trasformare le grandi opere in occasione di sviluppo o assistere a ulteriori ritardi e incertezze, mentre cittadini e istituzioni osservano l’evolversi dei lavori.
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