Stamattina una delegazione di Navigator, Antonio Rossi, Filomena Orsini e Laura Sicignano ha fatto tappa al Centro per l'Impiego di Castellammare di Stabia.
L’obiettivo della loro visita era anche quello di consegnare la lettera di sostegno ai dipendenti dell’ufficio redatta dai “vincitori della selezione pubblica Navigator per la Campania”. Una lettera in cui esprimono la loro opinione in merito alle ragioni che ancora oggi li tengono lontani dal lavoro per i quali sono stati selezionati.
Ma anche oggi non sono riusciti nel loro intento, quello di consegnare la lettera ai dipendenti del centro per l’impiego di Castellammare “perché gli stessi erano troppo impegnati nell'espletamento dell'elevato numero di pratiche relative al reddito di cittadinanza e nella profilazione di un folto gruppo di percettori in attesa negli uffici”.
“Si è convenuto di ritornare nello stesso Centro per l’Impiego inviando una formale richiesta di colloquio con la direzione che – hanno detto amaramente - , siamo certi, sarà lieta di riceverci».
Di seguito il testo della lettera che volevano consegnare:
"Carissimi lavoratori e lavoratrici dei Centri per l’Impiego della Regione Campania, noi 471 Navigator, vincitori della selezione pubblica, avremmo avuto il piacere di iniziare con Voi la famosa fase 2 del Reddito di cittadinanza ma purtroppo gli eventi hanno preso una piega inattesa. Noi, pronti a firmare il contratto e a lavorare, siamo stati messi da parte per un mero gioco politico-elettorale tra le parti e voi, per le stesse ragioni, siete da soli in questa fase sperimentale. Sarete gli unici in Italia ad iniziare senza il supporto dei navigator, e noi gli unici a non poter prendere parte a un progetto davvero indispensabile alla nostra amata terra. Siamo stati esclusi proprio qui, una regione del Sud con alti tassi di disoccupazione, dove siamo cresciuti, abbiamo studiato e in cui abbiamo continuato a credere decidendo di concorrere alle procedure concorsuali delle province della Campania. È triste pensare che hanno cercato di far passare le vostre mansioni e le nostre come concorrenziali, con l'evidente scopo di creare contrasto tra noi. Niente di più falso: quella convenzione non firmata, che inoltre ci avrebbe garantito un contratto, avrebbe dovuto prevedere l’operatività dei 471 Navigator in relazione alle necessità e ai bisogni dei lavoratori dei Centri per l’Impiego, come avviene in tutta Italia. Saremmo dovuti essere lì, insieme a voi, invece il carico cadrà solo sulle vostre spalle. Con ogni probabilità, l’attenzione e l’attesa mediatica della delicata fase sperimentale farà leva su discorsi che già abbiamo sentito e risentito in passato: qualora la fase 2 dovesse andare male la colpa sarà dei lavoratori del pubblico impiego (in questo caso dei lavoratori dei Centri per l’Impiego). Crediamo che siano già evidenti le responsabilità politiche di chi ha deciso di escludere 471 professionisti pronti a dare il proprio contributo, scaricando sui lavoratori un’ulteriore ed elevata mole di lavoro. Ci siamo mobilitati nei due mesi precedenti e siamo disposti a farlo ancora perché vogliamo far capire a chi di dovere che la guerra contro i 471 vincitori di una pubblica selezione è contemporaneamente una guerra alle migliaia di disoccupati e inoccupati che hanno avuto accesso al Reddito di Cittadinanza, nonché ai tantissimi lavoratori dei Centri per l'Impiego a cui viene negato il nostro supporto. Non concedendoci questa possibilità di affiancarvi, la Regione Campania, il suo Presidente, Vincenzo De Luca, la Giunta e i consiglieri di maggioranza, avranno la responsabilità di rifiutare anche uno stanziamento di 11 milioni di euro per l'ammodernamento e il potenziamento delle strutture in cui voi già lavorate. Pertanto, lanciamo un nuovo appello alle Istituzioni perché venga abbandonata la linea dello scontro e intrapresa la via del dialogo, affinché sia trovata quanto prima una soluzione a questa incresciosa situazione, che di certo non porta alcun vantaggio né ai percettori del Rdc, né voi lavoratori dei centri dell'impiego, e neppure ai cittadini campani. Vi chiediamo pertanto di prendere una posizione pubblica sulle responsabilità che si prospettano ricadere sulle vostre spalle. La nostra mobilitazione riguarda anche la vostra condizione lavorativa. Noi siamo con voi, speriamo di poter iniziare già da ora un percorso comune".
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