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Castellammare - Fucaracchi dell'Immacolata, depositata mozione con nuovo regolamento per la tradizionale notte dei falò

«La tradizione va difesa e valorizzata ma va soprattutto regolamentata.» affermano i capigruppo istituzionali d'opposizione.

tempo di lettura: 10 min
21/01/2022 17:09:09

Una tradizione, quella dei falò dell’Immacolata, che va difesa e valorizzata ma va soprattutto regolamentata. Per questo motivo tutti i capigruppo istituzionali d'opposizione presenti in consiglio comunale hanno depositato oggi una mozione con tanto di regolamento per evitare i disordini e gli obbrobri del passato.

«La festa dell’Immacolata a Castellammare di Stabia -spiegano- è una festa molto sentita dagli abitanti della città delle acque. Più che una vera e propria festa è una tradizione, che si tramanda di generazione in generazione e che si lega indissolubilmente al rito del falò, “ò fucaracchio”. La tradizione dei falò ha una radice sacra, una leggenda che si perde nella notte dei tempi legata alla vocazione marinara che tutti gli amanti della cultura cittadina conoscono e raccontano con dovizia di particolari.»

«La leggenda, narra che una notte, un pescatore, a largo delle acque stabiesi, fu sorpreso da un’improvvisa tempesta che ingrossò il mare. Vistosi in balia delle onde non ebbe altro da fare che rifugiarsi nella fede, invocando l’aiuto della Beata Vergine Maria. Il pescatore perse conoscenza e durante il suo stato di incoscienza ebbe in visione proprio la Madonna. Al risveglio si ritrovò, ancora frastornato e inzuppato d’acqua sull’arenile di Castellammare ma il suo primo pensiero fu quello di ringraziare l’Immacolata Concezione per il miracolo appena avvenuto, accese un fuoco per riscaldarsi e chiamò a raccolta i passanti definendoli “Fratiell e Surell” esortandoli ad unirsi con lui in preghiera, intorno al falò per recitare un Rosario di ringraziamento alla Madonna che lo aveva salvato dalla sventura.»

«E’ da questa leggenda che ogni anno, la notte del 7 dicembre, vengono accesi nei vari quartieri della città i falò dell’Immacolata che sono preceduti da un altro rito quello della voce di “Fratiell e Surell”. Infatti a partire dal dodicesimo giorno antecedente l’8 dicembre in ogni rione un devoto compie il giro dell’intero quartiere all’alba chiamando a raccolta i fedeli con la classica “voce”: Fratiell e surell, ò Rusario à maronn, oggi è à primma stella ra Maronna, dove la stella sta ad indicare le dodici stelle che ornano il capo della Vergine. La prima e l’ultima notte, il devoto viene accompagnato da una banda musicale mentre le altre notti a fare da sveglia ai cittadini, qualora non bastasse la voce, sono dei petardi esplosi in strada dagli accompagnatori. La processione si conclude poi nelle varie parrocchie per la recita del Rosario della “dodicina dell’Immacolata”.»

«Negli ultimi anni le Amministrazioni Comunali stanno provando ad istituzionalizzare i fuochi dell’Immacolata attraverso l’organizzazione del “Palio dei falò” sull’arenile stabiese, vietando i falò nei vari quartieri. Nonostante le diverse Ordinanze sindacali che vietano l’accensione dei predetti falò nei quartieri e nonostante sequestri preventivi di legna raccolta dai cittadini, i cosiddetti “Fucaracchi” vengono accesi lo stesso. Ciò comporta una duplice spesa per il Comune sia quella di organizzare eventi sull’arenile sia quelli di prevenzione e quest’ultimi vanno assolutamente sprecati.» Di seguito il regolamento posto in esame:

Obiettivi della manifestazione.

L’obiettivo della manifestazione è di trasformare l’intera città ed in particolare i quartieri in un grande laboratorio enogastronomico, artigianale e musicale, compiendo un vero e proprio viaggio nel mondo della tradizione popolare, con spettacoli e artisti di strada lungo le strade della città.

Per questo motivo gli attori che saranno coinvolti nella manifestazione (operatori commerciali, Parrocchie, associazioni, comitati di quartiere e altri attori territoriali), dovranno sviluppare una proposta commerciale e/o culturale basata sulla promozione e valorizzazione delle risorse locali tipiche.

Gli attori territoriali coinvolti.

Gli attori territoriali coinvolti potranno essere:

le associazioni attive sul territorio, gli operatori economi che intenderanno aderire alla manifestazione, le Parrocchie, comitati di quartiere.

Tali organizzazioni per poter aderire alla manifestazione dei “Fucaracchi dell’Immacolata” e sviluppare una proposta dovranno insieme costituire un apposito “Comitato per i falò” registrandosi presso il Comune.

Il Comitato per il Falò.

Il comitato registrato presso il Comune deve al suo interno eleggere un rappresentante che partecipi agli incontri organizzativi con l’Amministrazione comunale.

Per la registrazione il comitato deve indicare le generalità di tutti i membri che ne fanno parte. Ogni anno devono essere indicati all’Ente tutti i soci.

Ogni anno è cura del comitato protocollare al Comune la proposta economica-culturale che si intende mettere in campo, sia per allestimento dei falò, sia per il posto dove si terrà il falò, sia quali stand si vorranno predisporre e sia quale programma culturale e musicale si vorrà seguire. La suddetta proposta deve essere protocollata entro e non oltre il 10 settembre di ogni anno.

Il Comitato per il Falò deve chiedere tutte le dovute autorizzazioni per svolgere la manifestazione.

Il Comitato per i Falò acquista la legna a proprie spese e deve essere certificata la non tossicità della legna utilizzata.

È il Comitato ad allestire il Falò e lo stesso non può in nessun caso essere più alto di due metri.

Il Comitato per il falò, sotto la propria responsabilità, deve provvedere alla pulizia dell’intera area utilizzata per la manifestazione.

È onore del comitato costituire un servizio d’ordine e uno staff per la sicurezza e per la buona riuscita della manifestazione. Tutti i nominativi delle persone che faranno parte del servizio d’ordine e dello staff devono essere comunicati ed indicati all’ente pubblico insieme alla proposta dell’evento.

Il ruolo dell’Ente Comunale

Individua, insieme al Comitato per i Falò, le aree in cui si potranno accendere i falò e le aree dove allestire eventuali stand e parchi per spettacoli.

Effettua per il tramite dell’Ufficio comunale di Polizia Municipale e dell’Ufficio tecnico, i sopralluoghi per verificare la fattibilità dei falò, confermandolo oppure prescrivendo gli opportuni interventi per la sua messa in sicurezza e la compatibilità con il traffico veicolare e pedonale.

Controlla la regolarità delle domande presentate dagli appositi comitati per i Falò.

Programma con i Comitati gli eventi artistici e musicali da realizzarsi.

Progetta le azioni di promozione della manifestazione.

Compatibilmente con le risorse economiche disponibili provvede a contribuire alla realizzazione delle diverse manifestazioni.

Provvede a proprie spese a fornire base di metallo ai diversi comitati per i Falò per evitare che il falò venga acceso sulla pubblica via. Le predette basi una volta affidate ai singoli comitati saranno custoditi dagli stessi per gli anni successivi.

Premia un solo comitato per il falò che ha organizzato l’evento più bello, originale, che ha rispettato tutte le norme e gli accordi presi, chi ha valorizzato le bellezze e le tipicità del territorio, chi ha fatto il falò più bello, chi ha reso autentico e ha abbellito anche tutto il periodo di “fratiell e surell”. Il premio consisterà in una targa ed contributo economico di 3.000 € che l’Ente darà al Comitato vincitore l’anno successivo. Tale contributo deve essere utilizzato esclusivamente per l’organizzazione della manifestazione in oggetto. 

Termini e date.

Le domande vanno protocollate entro il 10 settembre di ogni anno, a pena di esclusione.

L’Amministrazione deve valutarle nel termine più breve possibile e comunque non oltre il 10 di ottobre, motivando gli eventuali rigetti.

Per il 20 novembre di ogni anno l’Amministrazione si impegna a montare già le luminarie natalizie.

La manifestazione potrà svolgersi anche in più giorni ma i falò potranno essere accesi soltanto nella notte del 7 dicembre.

Entro il 10 novembre, a pena di decadenza, il comitato dovrà premunirsi di tutte le dovute e necessarie autorizzazioni.

Entro il 10 gennaio il comitato che ha organizzato l’evento deve protocollare al Comune il bilancio delle entrate e delle spese. Gli utili saranno utilizzati per rendere più bello l’evento dell’anno successivo.

Modulistica.

Per la registrazione del Comitato per il falò il Comune predispone la modulistica e formerà un apposito albo per la registrazione degli stessi.

Per le autorizzazioni necessarie invece si dovrà seguire le disposizioni previste dalla Legge per le singole fattispecie.

La presentazione delle singole proposte dell’evento saranno protocollate su carta semplice.

Divieti.

È assolutamente vietato accendere materiali inquinanti, pena esclusione all’evento dell’anno successivo e l’immediato interruzione della manifestazione, oltre il pagamento di una penale di 1.000 € che i soci del Comitato dovranno pagare al Comune.

È vietato raccogliere legna per strada o dai boschi. La legna va acquistata, deve avere la certificazione di materiale non inquinante, deve essere indicata la provenienza e la quantità acquistata, altrimenti si viene esclusi dalla manifestazione cittadina.

Il falò non deve essere alto più di due metri e non può essere acceso sul manto stradale, ma occorre utilizzare l’apposita base di metallo fornita dal Comune.

È fatto divieto di sparare petardi.

Ogni falò organizzato senza rispettare il dettato di tale regolamento sarà ritenuto illegale ed il comune provvederà al sequestro e ad emettere i provvedimenti che riterrà opportuno.

Spese e Reperimento fondi.

Il comune si impegna a contribuire economicamente in base alle proprie possibilità alla realizzazione degli eventi.

Il Comitato per il falò può reperire fondi tramite offerte rilasciate dai cittadini, dai commercianti o da chiunque voglia lasciare un contributo economico e/o materiale per la realizzazione dell’evento. Tali contributi dovranno essere debitamente registrati dal Comitato per il falò ed indicati nel bilancio da depositare al Comune.

Il Comitato può allestire stand enogastronomici o di somministrazione di qualsiasi tipo di materiale seguendo le disposizioni di Legge per la vendita.

Ogni acquisto, vendita o contributo deve essere debitamente registrato indicando le generalità di coloro che lasciano il contributo e la quantità dello stesso.

I componenti del Comitato.

I componenti del comitato devono essere cittadini stabiesi e maggiorenni.

Essi partecipano a titolo gratuito e non potranno vantare nessun tipo di obbligazione nei confronti dell’Amministrazione comunale.

Sono responsabili della buona riuscita dell’evento.

Non possono far parte del Comitato chi ha precedenti penali.

Aree da poter utilizzare.

L’utilizzo di determinate aree per la realizzazione della manifestazione deve essere autorizzato dall’Amministrazione comunale.

Il comitato indica il posto specifico il cui accenderà il falò. Tale posto deve stare a debita distanza da case, auto, alberi ed altri beni, ma soprattutto non potrà essere fatto su strade principali. L’autorizzazione è rimessa alla discrezione dell’Amministrazione.

Servizio di Controllo.

Il Comune attraverso l’Ufficio di Polizia Municipale, coadiuvato dalle Forze di Polizia di stato:

-         Assicura un servizio di controllo nell’aera della manifestazione;

-         Supervisiona il rispetto del presente regolamento e applica, qualora ne ricorrano gli estremi, le sanzioni e le ammende che riterrà opportuno.

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