Nella consueta diretta social del venerdì, il sindaco Gaetano Cimmino è intervenuto sulla vicenda Cirio. Lo ha fatto innanzitutto rivolgendo «un plauso ai magistrati e alle forze dell’ordine per il loro lungo lavoro che ha fatto emergere un quadro sconcertante. Mi chiedo come mai da chi ha governato questa città prima di me oggi si levano indignazione e critiche».
«Un procedimento che ha avuto inizio nel gennaio 2013 e che si è concluso nell’aprile del 2016 con una determina commissariale - ha detto Cimmino - che ha concesso il permesso a costruire nell’area ex Cirio dismessa. Perché non c’è mai stato un pronunciamento del competente ufficio e nessun intervento politico in materia? Anzi, si è verificato un perdurante inadempimento ed inerzia che ha fatto attivare un intervento da parte del commissario ad acta. Se si reputava illegittimo il permesso a costruire a cui giunse il commissario, come mai non furono avviate nei termini un ricorso al TAR che costituiva l’unico mezzo per impugnare le determinazioni del commissario?».
Ed ancora. «Con la mozione presentata a marzo dello scorso anno, a cui non ci siamo sottratti, mi veniva sollecitato un provvedimento di annullamento in autotutela. Mi corre l’obbligo di fare chiarezza sull’impraticabilità di tale procedura. Il sindaco non ha nessuna competenza, che è in capo ai dirigenti. Ma neanche il dirigente del settore urbanistica poteva annullare d’ufficio un provvedimento del commissario ad acta che era stato nominato nell’esercizio dei poteri per un atto specifico. Quindi le determinazioni potevano essere impugnate solo davanti al TAR».
Quindi precisa. «Voglio inoltre precisare che, all’atto dell’insediamento al settore urbanistico del dirigente da me individuato, gli ho segnalato una serie di problematiche da affrontare e risolvere: PUC , dos, cimiteri, palazzo del fascio ed il procedimento dell’ex area Cirio. Proprio all’esito della sua accurata relazione dell’ottobre dello scorso anno, sono state attivare le procedure di revoca dei permessi a costruire».
«Quindi io ho posto fine a questa situazione di stallo. Io ho posto fine a questo connivente silenzio. Per governare questa città ci vuole coraggio, forza e spalle larghe. Resto comunque pronto a qualsiasi confronto» ha concluso Cimmino.
«Finalmente ci riprendiamo il nostro mare»: l’Arenile torna a vivere e i cittadini guardano con fiducia al futuro della costa stabiese, anche in vista di una possibile lottizzazione di via De Gasperi.