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Napoli - Luca Altomare: «Bisogna dare tempo a Lucca per esprimere tutto il suo potenziale»

L'ex centrocampista del Napoli alla trasmissione del Club Napoli Piacenza Partenopea «Il Napoli ha investito tanto sul mercato per essere ancora più competitivo»

tempo di lettura: 4 min
di Giovanni Minieri
13/09/2025 16:22:42

Un tuffo nel passato e uno sguardo al presente: l’ex centrocampista del Napoli Luca Altomare ha emozionato i tifosi intervenendo a “Ne parliamo di giovedì”, la trasmissione del Club Napoli Piacenza Partenopea. «Bisogna dare tempo a Lucca per esprimere tutto il suo potenziale» – ha confidato con passione – ricordando quanto la fiducia sia la chiave per accendere i talenti. E sul mercato non ha dubbi: «Il Napoli ha investito tanto per essere ancora più competitivo».

La fiducia in Lucca: un attaccante da aspettare

"Bisogna dare tempo a Lucca per esprimere tutte le proprie potenzialità. Il campionato è appena iniziato, per cui non bisogna cadere nell’errore di dare giudizi affrettati. Il Napoli ha investito tanto per avere l’attaccante classe 2000 dall’Udinese, e sicuramente la società, in accordo con lo staff tecnico, ha fatto tutte le opportune valutazioni prima di procedere all’acquisto. Conte ha voluto fortemente l’acquisto di Lucca, ritenendolo funzionale alla sua metodologia di calcio. Sono certo che a lungo andare saprà ripagare la fiducia riposta in lui. In questo momento porta sulle spalle anche il peso di dover sostituire un calciatore di enorme spessore tecnico come Lukaku, ma sono certo che dopo un periodo di ambientamento saprà dare ai tifosi del Napoli le soddisfazioni attese".

Antonio Conte: dal campo alla panchina con lo stesso spirito combattivo

"Il Conte allenatore non si discosta eccessivamente dal Conte calciatore. Sul rettangolo verde era un combattente che non mollava mai, cercando di motivare sempre i compagni".

Un ricordo contro la Juventus datato 1998: duello in mediana contro Antonio Conte

"Ricordo una partita di fine stagione 1997/98, importante più per la Juventus che per il Napoli, visto che i bianconeri lottavano per lo Scudetto, mentre noi andammo a Torino con la leggerezza di chi non aveva più nulla da perdere. Affrontavamo una squadra fortissima, con campioni come Del Piero, Zidane, Zalayeta, Davids, Inzaghi e tanti altri. Riuscimmo a prepararla perfettamente, e alla fine la Juventus uscì dal campo delusa e arrabbiata per aver preso l’impegno forse un po' sottogamba. Non ci può essere nulla di più sbagliato nel calcio, e riuscimmo a prenderci questa soddisfazione, nonostante un’annata difficile che si concluse con la retrocessione in Serie B".

Il valore di Antonio Conte, condottiero capace di unire

"Antonio Conte sta riuscendo a svolgere egregiamente il proprio lavoro. Dopo aver scelto di puntare su una piazza importante come Napoli, ha messo in mostra i suoi tratti distintivi: creare entusiasmo, parlare chiaro ed essere coerente in ogni sua decisione".

Lo Scudetto al primo anno

"Onestamente, sarei ipocrita se dicessi che immaginavo potesse conquistare subito lo Scudetto al primo anno a Napoli. Conte lo ha fatto meritatamente, lavorando in silenzio, cementando un grande gruppo e riuscendo a trasmettere tutte le proprie idee calcistiche. La gente lo ha seguito dal primo momento, e si è creata un’unione tra società, allenatore, squadra e pubblico rivelatasi determinante per una stagione trionfale".

Gli esperimenti già avviati, e prova del nove contro la Fiorentina

"Già nella scorsa stagione Conte ha fatto diversi esperimenti. Ha lavorato lungo la stessa linea fin dal ritiro di Dimaro, provando più assetti tattici per valorizzare la straordinaria qualità del centrocampo.
Ora è chiaro che questa qualità debba essere supportata da tutti gli uomini in campo. La Fiorentina sarà un ottimo test per capire se il 4-1-4-1 può dare risultati anche contro una squadra forte, che davanti al proprio pubblico è in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario".

Diego Maradona: l’incanto di un campione unico

"Una leggenda. Io e i miei compagni della Primavera restavamo a bocca aperta quando vedevamo allenarsi un fenomeno assoluto come Diego Maradona. Eravamo in visibilio, come bambini davanti alle caramelle. Sono tanti i ricordi belli che mi legano a Diego: mi ha sempre trattato come un figlio, dandomi consigli, aiutandomi e anche rimproverandomi quando sbagliavo. Voleva farmi capire che in quel momento l’atteggiamento non era appropriato. Sono ricordi stupendi, che porterò sempre con me nel mio cuore".

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