Foto: Ssc Napoli
Una lunga attesa, durata ben 175 giorni. Il Napoli sfata finalmente il tabù Maradona, e dopo il 2-1 alla Juventus firmato Kvaratskhelia e Raspadori datato addirittura 3 marzo 2024, torna alla vittoria davanti al proprio pubblico attraverso una prestazione bella e convincente. Un successo che, come nella più bella delle favole, porta la firma dei due uomini più attesi e (anche) criticati. Con la partenza ormai certa di Osimhen (direzione Arabia più che Parigi), la piazza si affida ciecamente alla classe di Kvicha Kvaratskhelia, i cui bagliori sfavillanti sanno illuminare la notte afosa in quel di Fuorigrotta. Un viaggio lampo direzione Georgia per la nascita del primo figlio Damiane, e sul campo tutta quella grinta da trascinatore capace di far svoltare una partita complicata. La prima rete è una perla di rara bellezza. Kvicha vede spazi dove i comuni mortali solo erba: passaggio di prima per l’inserimento di Giovanni Di Lorenzo, che arriva tagliando a fette la difesa felsinea. Il capitano stoppa di destro, infila Skorupksi col mancino sul palo più lontano, e corre sotto la Curva B battendosi la mano sul cuore. Non deve essere un caso che la prima rete della gestione Conte porti la firma della bandiera azzurra, alla sesta stagione all’ombra del Vesuvio con 232 presenze al proprio attivo. Un graffio con cui il numero 22 si riappacifica (quasi) definitivamente con la sua tifoseria, dopo i silenzi e qualche parola di troppo (e spesso fuori posto) del suo procuratore durante la preparazione estiva. Kvaratskhelia assiste e poi si mette in proprio, con forza e qualità, finalizzando un’irresistibile progressione sulla quale la retroguardia bolognese può solo star lì a guardare.
I tre ceffoni di Verona son stati forse salutari, con la squadra di Antonio Conte scesa in campo fin dall’inizio con l’atteggiamento giusto. Abbandonata la ricerca ossessiva del possesso palla, il baricentro è ora più basso, per poi superare la prima linea di pressione e sfondare in campo aperto. Prestazione monumentale di Buongiorno, all’esordio in Serie A con il Napoli dopo il problema alla caviglia che gli ha impedito di scendere in campo nel match inaugurale contro il Verona. Dal 77 al 7, per un’altra nota positiva nella notte sfavillante del Maradona. Sono bastati 2 minuti (più recupero) a David Neres per far innamorare tutti i tifosi con giocate d’alta scuola. Prove generali di assist con un filtrante incredibile tra Freuler e Lucumí che non raggiunge per un soffio Simeone, e poi sterzata incredibile per neutralizzare Beukema, e servire al Cholito il più comodo degli assist per mettere l’ombrellino sul long drink ad una partita sontuosa. Non male l’esordio per il terzo miglior assist-man dell’ultima Primeira Liga portoghese.
Archiviati i 3 ceffoni incassati al Bentegodi, il Napoli è tornato. Si sblocca l'attacco dopo l'avvio da polveri bagnate contro Modena e Verona, mentre Meret porta a casa il 2° clean sheet stagionale su 3 gare. In attesa di nuovi innesti sul mercato (Romelu Lukaku su tutti) previsti per i prossimi giorni, sabato sera si torna al Maradona per affrontare un osso durissimo come il Parma del grande ex Fabio Pecchia. Matricola terribile quella ducale: già 4 punti raccolti sui 6 disponibile, e una prova magistrale nell’ultimo week-end in cui ha lasciato soltanto le briciole a un Milan già in crisi di gioco e risultati.
«La Juve Stabia è un orgoglio per Castellammare».
