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L'incontro tra l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff, il ministro israeliano Ron Dermer e il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani per cercare di accelerare un accordo tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza e gli ostaggi, si terrà oggi "in Sardegna".
La risposta include proposte di emendamenti alle clausole sull'ingresso degli aiuti umanitari, mappe delle aree da cui l'esercito israeliano si dovrebbe ritirare e garanzie sulla fine definitiva della guerra, secondo una fonte palestinese vicina ai colloqui in corso a Doha. I negoziatori stanno cercando di raggiungere un accordo su una tregua che consentirebbe il rilascio di 10 ostaggi israeliani in cambio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi. Ma i colloqui si sono protratti per oltre due settimane senza una svolta, con ciascuna parte che accusa l'altra di rifiutarsi di cedere su richieste chiave. Per Israele, smantellare le capacità militari e governative di Hamas non è negoziabile, mentre il movimento esige solide garanzie per una tregua duratura, un completo ritiro delle truppe israeliane e il libero flusso di aiuti umanitari a Gaza. Ieri il portavoce del governo israeliano David Mencer ha accusato Hamas di ostacolare i colloqui. "Israele ha accettato la proposta del Qatar e la proposta aggiornata dell'inviato speciale statunitense Steve Witkoff, è Hamas che la rifiuta", ha dichiarato ai giornalisti aggiungendo che i negoziatori israeliani erano ancora a Doha e le discussioni continuavano.
La proposta sul tavolo prevede un cessate il fuoco di 60 giorni e la liberazione di 10 ostaggi israeliani ancora vivi (che Trump aveva annunciato come imminente nei giorni scorsi) in cambio della scarcerazione di centinaia di detenuti palestinesi. Ma Hamas vuole anche il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia e la fine della guerra, mentre l'obiettivo di Israele è distruggere l'organizzazione palestinese e prendere il controllo dell'enclave. "Se non verranno rilasciati presto gli ostaggi, si apriranno le porte dell'inferno", ha minacciato il ministro della Difesa Israel Katz. Sempre secondo Axios, l'incontro tenutosi martedì a Doha tra i mediatori arabi con Hamas si è però concluso senza risultati. Qatar ed Egitto hanno di fatto respinto l'ultima risposta data dalla fazione palestinese giudicandola "non buona" e chiedendo di presentarne una migliore. "Hamas sta perdendo tempo", ha affermato una fonte a conoscenza dei colloqui al sito americano.
La stessa accusa che gli muove anche Israele, secondo cui Hamas sta "tergiversando e sabotando i negoziati", aveva messo in guarda il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, sottolineando che il governo di Benyamin Netanyahu aveva già detto di sì alla bozza di accordo. Così come è ancora Hamas l'unico responsabile della cronica carenza di cibo che sta affamando l'intera Striscia, ha dichiarato il portavoce dell'esecutivo David Mencer, dopo che oltre 100 organizzazioni umanitarie avevano lanciato l'allarme per una "carestia di massa" esortando Israele a sbloccare gli aiuti. Per la prima volta dal 7 ottobre il capo dello Stato Izaac Herzog si è recato di persona nella Striscia da dove ha assicurato che Israele "rispetta il diritto internazionale umanitario" e accusato "i terroristi di Hamas dirottano gli aiuti, si rifiutano di accettare il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco, e sottopongono la popolazione civile di Gaza a tragiche sofferenze". Ma le pressioni internazionali su Israele non si fermano, con sempre più Paesi europei che chiedono alla Commissione Ue di esaminare delle misure contro lo Stato ebraico.
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