L'Italia incrementa la vigilanza sulla malattia misteriosa che ha causato più di 70 decessi in Congo, nella regione di Panzi, a circa 700km a sud-est di Kinshasa.
Il ministero della Salute ha inviato una lettera agli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera chiedendo di prestare particolare attenzione ai punti di ingresso, soprattutto per i voli provenienti direttamente dal Paese interessato.
Le autorità locali, insieme a quelle internazionali, stanno lavorando per valutare la situazione e fornire una risposta tempestiva a questo nuovo focolaio epidemico nel Paese, già colpito di recente dall'epidemia di Mpox.
Nonostante la "doverosa attenzione", Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento Prevenzione e emergenze sanitarie del ministero della Salute, sottolinea che non ci sono allarmismi, grazie alla sorveglianza attiva e al monitoraggio costante in corso.
Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, fa eco a Campitiello precisando che non esistono voli diretti con il Congo e che non c'è motivo di allarmarsi.
Intanto, si indaga sulla possibile causa della malattia misteriosa, che potrebbe essere un virus respiratorio come l'influenza, insieme a malaria, morbillo e altre malattie. Gli esperti italiani sottolineano l'importanza di identificare rapidamente il patogeno e di intensificare gli sforzi per affrontare la situazione.
I primi casi di questa malattia sono stati riscontrati alla fine di ottobre e si manifesta con febbre, mal di testa, tosse e difficoltà respiratorie. Il tasso di mortalità è elevato, soprattutto tra i giovani e i bambini.
Si sta valutando l'invio di laboratori mobili internazionali in Congo per condurre analisi approfondite e individuare il patogeno responsabile della malattia. Gli esperti italiani sono pronti a offrire supporto e expertise per affrontare questa emergenza sanitaria.
Il vice allenatore delle vespe: «Partita da stimolo per i ragazzi. All’andata gli episodi hanno fatto la differenza. Quaranta? Lui e Sgarbi ci daranno una grande mano.»